UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Fedeli: “la libera scelta dei genitori è un punto importante”

Sui fondi europei alle scuole paritarie, “il ministro De Vincenti porterà a casa positivamente il negoziato”
12 Ottobre 2017

“Quello del costo standard di sostenibilità è uno studio che dobbiamo continuare a fare. Io credo che riuscirò a costruire un gruppo di lavoro sull’argomento: mi sembra un elemento necessario di confronto, perché la libera scelta dei genitori di dove portare i propri figli nella scuola che desiderano è un punto importante”. Così Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università, in un’intervista che sarà pubblicata sul prossimo numero de “Il Nuovo Torrazzo”, settimanale diocesano di Crema. Rispetto ai risparmi che il costo standard garantirebbe allo Stato, la ministra osserva che “messa così, la questione è impostata male”. “Corretto – spiega – è chiedersi: come metto in condizione di libertà di scelta dentro a una funzione qualitativamente riconosciuta dallo Stato? Perché la responsabilità prima ce l’ha lo Stato. Però lo Stato chi è? Questa è la vera discussione da fare”. Rispondendo ad una richiesta di suor Monia Alfieri, presidente di Fidae Lombardia, la ministra si è augurata che entro un mese possa essere organizzato un tavolo di lavoro sul costo standard.

Sollecitata da don Giorgio Zucchelli, direttore del “Nuovo Torrazzo”, sul fatto che negli ultimi mesi molti insegnanti siano passati dalla scuola paritaria a quella statale, Fedeli ha precisato che “noi non abbiamo portato via nessuno”. “Le insegnanti hanno scelto liberamente di andare nella scuola pubblica” compiendo una “valutazione sui propri percorsi di insegnamento”. Per la ministra, “se vogliamo davvero valorizzare anche la qualità delle diverse esperienze scolastiche, la qualità dell’insegnamento deve essere parificata”. Per cui “servono gli stessi criteri di reclutamento. Questa è la vera scommessa”.

“In questi giorni – ha proseguito Fedeli – il ministro Claudio De Vincenti negozierà in Europa perché nelle regole dei finanziamenti europei, dai cui i Pon sono derivati, sia inserita anche la scuola paritaria che per ora non viene considerata come scuola pubblica. Sono certa che porterà a casa positivamente il negoziato”. “Nella legge di bilancio 2017 – spiega Fedeli – abbiamo equiparato la scuola paritaria a quella pubblica; tant’è che sui finanziamenti Pon, appena sono arrivata al ministero, ho tenuto da parte i soldi per le scuole paritarie”.

Rispetto al fatto che i genitori con figli nelle scuole paritarie pagano due volte le tasse, prima con la dichiarazione dei redditi poi con le rette, la ministra parla di “una libera scelta da parte dei genitori” augurandosi però che presto gli studenti possano apprendere senza discriminazioni economiche “perché l’investimento nel diritto allo studio lo Stato italiano lo sta facendo da molto tempo”. “Senza discriminazioni economiche – ha aggiunto – significa esattamente investire per dare la possibilità a ragazze e ragazzi che vivono in difficili contesti economici di poter comunque fare il proprio percorso, anche perché la sfida di tutta la società è l’investimento e l’allargamento dell’investimento su tutta la filiera del sapere. E noi andremo avanti su questa strada”.

Sir, 11 ottobre 2017