Sarà un team di esperti a dettare la road map della scuola da qui a fine anno scolastico e a preparare il piano del governo per l’avvio del prossimo. L’annuncio è arrivato dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che ieri mattina ha riunito i rappresentanti della maggioranza per mettere a punto l’agenda dei prossimi mesi. Del gruppo di lavoro dovrebbero far parte l’ex-sottosegretario all’Istruzione, Salvatore Giuliano, preside all’Istituto “Majorana” di Brindisi; la preside dell’Istituto “Tosi” di Busto Arsizio, Amanda Ferrario; Antonella Accili, dirigente scolastica di Pesaro e Giuseppe Paschetto, docente in pensione e candidato nel 2018 al Global teacher prize, una sorta di premio Nobel degli insegnati. Questi quattro docenti si dedicheranno all’innovazione della didattica. «Daremo risposte puntuali. E trasformeremo la crisi in opportunità», ha scritto su Facebook la ministra Azzolina.
Al primo punto della discussione, la ripresa delle attività didattiche in presenza, condizione irrinunciabile, ha ribadito la viceministra Anna Ascani - tornata nel suo ufficio di viale Trastevere dopo un mese di convalescenza causa coronavirus - per garantire «il pieno diritto allo studio». Soprattutto degli alunni più piccoli, quelli della scuola dell’infanzia e della primaria, per i quali, ha ricordato Ascani, «è più difficile fare didattica a distanza». Per gli studenti più grandi, soprattutto quelli delle scuole superiori, la scuola online sembra funzionare. Almeno stando ai dati dell’Osservatorio di Skuola.net, attivato subito dopo la sospensione delle lezioni, 9 studenti su 10 sono raggiunti dalle lezioni online.
Al tavolo della maggioranza si è parlato anche del reclutamento dei docenti, con la sinistra decisa a chiedere la “sanatoria” per i precari con almeno 3 anni di servizio. «Espletare i concorsi, in questo momento e nei prossimi mesi, è oggettivamente impossibile», ha ricordato Nicola Fratoianni, deputato di SI e componente della Commissione Istruzione. Secondo alcuni calcoli i supplenti il prossimo anno toccheranno quota 200 mila. Sul punto, però, si sono registrate frizioni, con il Pd più aperto all’eventualità di procedere alle assunzioni senza passare per i concorsi, mentre per i Cinque stelle non si può derogare al decreto “salva precari” approvato lo scorso dicembre, che prevede, appunto, un concorso riservato. Per non effettuare i concorsi, fanno sapere dal Ministero, si dovrebbe cambiare il decreto, con il rischio concreto di un ulteriore allungamento dei tempi. E i concorsi, ricordano, sono fermi già da due anni.
Su iniziativa di Italia Viva, la maggioranza ha affrontato anche la situazione di grave crisi in cui versano le scuole paritarie. «Abbiamo proposto la costituzione di un fondo sostanzioso per far fronte a questa vera e propria emergenza», spiega il deputato Gabriele Toccafondi. «Il fondo – prosegue – servirà a sostenere le scuole che hanno difficoltà a riscuotere le rette delle famiglie, colpite dalla crisi. Abbiamo anche chiesto che si possa portare in detrazione l’intera retta e non soltanto 900 euro come avviene ora».
Paolo Ferrario
Avvenire, 16 aprile 2020