UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Enrico e Alessandro fra Bocconi e pallone

Due studenti del Faes verso la maturità
10 Giugno 2022

L’anno scolastico è appena terminato tra gavettoni, feste davanti alle scuole e ritrovi organizzati dai ragazzi che, tengono a sottolineare, festeggiano «la conclusione di un periodo di didattica difficile e stressante» dove la spada di Damocle della Dad (Didattica a distanza) e del ritorno alle restrizioni per il Covid ha condizionato lo svolgimento delle lezioni e i rapporti stessi tra compagni e professori. E soprattutto ha condizionato la preparazione ad un esame di maturità per il quale fino all’ultimo si è navigato a vista tra la decisione del Ministero dell’Istruzione di reintrodurre le prove scritte e le proteste degli studenti sfociate in una serie di occupazioni degli istituti. Ma alla fine le componenti scolastiche sono riuscite a portare a termine il loro compito e a giungere ormai in prossimità del tanto temuto esame di Stato.

Tra gli allievi degli istituti che anche quest’anno si avviano alla conclusione del ciclo di studi con punteggi d’eccellenza c’è Enrico Franz, che al liceo classico Faes ha voti altissimi e la certezza quasi assoluta di uscire con un 100 o cento e lode: «L’obiettivo è il 100 e lode», ammette con una punta d’orgoglio. Enrico prima del Covid era stato selezionato per un’esperienza negli Stati Uniti di un anno ma la pandemia lo ha costretto a passare 'solo' sette mesi nel Canada francofono al secondo semestre del quarto anno. «È una realtà completamente diversa sia per cultura che per sistema scolastico, soprattutto a livello di materie, ma le relazioni e l’aspetto accademico aprono la prospettiva e permettono di imparare molto», commenta ora. Il maturando sapeva che avrebbe dovuto recuperare tutti gli insegnamenti persi in quest’esperienza durante l’estate ed «è stato difficile soprattutto per le traduzioni di greco e latino, ma con molto esercizio e pratica ci sono riuscito». L’esperienza è valsa per il Pcto (ex alternanza scuola-lavoro) «e il racconto sarà parte della parte di esame orale che porterò pronto da casa». Un’esperienza positiva, dunque, che Enrico consiglia perché l’aprirsi all’esterno della nostra società porta ad avere visioni che poi saranno valore aggiunto sia nella prosecuzione degli studi che nel lavoro. L’obiettivo ora sarà vincere altrettanto brillantemente la sfida universitaria in Bocconi dove è entrato senza difficoltà nel corso di economia in inglese.

Particolare, e suggestiva, la storia di Alessandro Falleni che gioca nella Primavera dell’Atalanta ed è l’unico nella squadra a frequentare il liceo. Un binomio di passioni che porta a una quotidianità impegnativa, se non in tanti casi addirittura affannosa. Ma Alessandro non ha nessuna intenzione di fermarsi negli studi, così come in campo segue gli incitamenti del suo allenatore e non si ferma mai. «Ora l’esame di maturità, poi proseguirò gli allenamenti tra un testo universitario e l’altro», dice. Si allena da cinque anni tutti i pomeriggi e ha scelto la sezione scientifica al Faes perché «mi aiutano sia nelle valutazioni che nell’organizzazione». Il binomio scuola calcio, come detto, non è affatto semplice: «Esco dall’istituto molto tardi e vado dritto agli allenamenti: lo studio lo svolgo la sera ma a volte sono così stanco che non riesco a finire tutti i compiti, quindi mi devo svegliare presto al mattino per terminarli» ammette. Ma l’ammissione alla maturità è il premio a tutte queste fatiche. È un po’ come uno scudetto, racconta.

Monica Lucioni

Avvenire, 10 giugno 2022