Riprende il ciclo di incontri di formazione e aggiornamento per insegnanti di religione cattolica nella diocesi di Novara (che comprende le province di Novara, Verbania e la Valsesia - Vercelli). In tutto i docenti sono quasi trecento.
Come negli anni passati, anche nell’anno scolastico 2024-25 sono due i percorsi: uno dedicato alle superiori ed uno per gli insegnanti della scuola dell’infanzia, elementari e medie, che è stato il primo a partire, sabato 5 ottobre 2024, all’istituto salesiano don Bosco di Borgomanero.
«Per loro – spiega Paolo Usellini, direttore dell’Ufficio scuola della diocesi -, quest’anno metteremo al centro della proposta la riflessione sul rapporto, nel processo educativo, tra emozioni e relazioni. L’emozione è fondamentale per l’apprendimento, anzi, è dove inizia l’apprendimento. Gli alunni sono fortemente coinvolti in un legame emotivo sia con la materia che stanno studiando sia con l’insegnante che sta loro di fronte. La seconda parola d’ordine è quindi, oltre a “emozioni”, relazioni. La relazione che si instaura in classe deve essere significativa e capace di intercettare le esigenze emotive e cognitive dei bambini e dei ragazzi».
I corsi – che si terranno in presenza e on line con lezioni interattive e laboratori – sono organizzati in collaborazione con “Creativ Academy” e l’associazione Dirigenti scuole autonome e libere. L’associazione collabora anche nell’organizzazione del percorso dedicato alle superiori, realizzato con We Care, il centro diocesano per la famiglia. Titolo “Spericolati nell’amore: investire nel capitale educativo”.
«Le finalità del corso di formazione – prosegue Usellini - sono di aiutare i docenti a dotarsi di conoscenze specifiche che permettano di far fronte alle necessità educative attuali, rafforzare le proprie competenze psicopedagiche, attivare momenti di confronto da cui trarre materiale utile alla didattica quotidiana e valorizzare e promuovere la propria crescita professionale. Il corso si concentrerà in particolare sul provare a rispondere alle esigenze ed alle “emergenze” educative con una particolare attenzione al contesto familiare e sociale in cui il ragazzo cresce».
Obiettivo di entrambe le proposte è «creare - conclude il direttore - un’interdipendenza positiva tra tematiche psico-pedagogiche e didattico-progettuali per affrontare le odierne sfide educative e antropologiche».