UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Educazione, agorà del cammino sinodale

Al via a Mestre il Convegno nazionale dei direttori degli Uffici diocesani per la scuola e l'IRC: “Ascolto e dialogo, i passi del cammino”
2 Maggio 2022

“Ascolto e dialogo, i passi del cammino – Sfide educative ed ecclesiali” è il tema con cui si rinnova l’appuntamento con il Convegno nazionale dei direttori diocesani e regionali degli Uffici per la pastorale della scuola e l’IRC. L’incontro, organizzato a Mestre dal 2 al 4 maggio dopo due anni di stop a causa della pandemia, si è aperto con l’intervento di S.E. Mons. Claudio Giuliodori.

Dopo aver ripercorso gli scenari critici che si sono spalancati in questi ultimi anni – dalle migrazioni, all’emergenza ambientale, dal Covid-19, fino al conflitto bellico tuttora in atto in Europa –  il Presidente della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università ha indicato nell’“ambito educativo la grande piattaforma su cui è necessario far convergere l’attenzione e l’impegno di tutti nella logica proposta da Papa Francesco attraverso l’invito a costruire un patto educativo globale”. Unica risposta a “fenomeni che introducono a un cambiamento d’epoca e spingono a misurarsi con scelte inderogabili”.

Tale patto, può rendere l’ambito educativo “un’agorà del cammino sinodale favorendo l’ascolto reciproco e il dialogo, soprattutto con le realtà più lontane”. A condizione, però, di avviare un circolo virtuoso in grado di “mettere in dialogo la realtà scolastica, statale e non, con le famiglie, la comunità ecclesiale e la società civile”.

Di qui, Mons. Giuliodori ha ricordato il contributo che può giungere dagli uffici diocesani – da rafforzare e spesso da formare ex novo –  anche attraverso una maggiore “connessione con gli altri uffici pastorali, in particolare con quelli della famiglia e dei giovani”. Senza dimenticare: “Una migliore ricezione del prezioso Sussidio elaborato dalla Commissione Episcopale, Educare infinito presente. La pastorale della chiesa per la scuola”, e soprattutto la capacità di “allargare gli orizzonti e avere il coraggio di proporre momenti di ascolto e di dialogo” capaci di avviare processi e di rispondere alla sfida educativa.

Sfida che “chiama in causa in primo luogo il futuro sostenibile e l’innovazione tecnologica secondo l’Agenda 2030 dell’ONU”, ha ricordato il secondo relatore della giornata, il prof. Arduino Salatin, Presidente dell’Istituto Superiore di Ricerca Educativa. Un nuovo rapporto tra competenze e valori definito “Global competence” (OCSE, 2018) che si acquisisce “soprattutto durante il primo ciclo d’istruzione fino ai 15 anni di età”.

Il prof. Salatin ha illustrato anche quattro scenari del prossimo futuro elaborati dall’OCSE di una scuola possibile per il 2040. “Gli scenari”, ha precisato il Presidente dell’ISRE, “possono essere alternativi o combinati e mostrano una possibile espansione della scolarizzazione, un’esternalizzazione dell’istruzione secondo logiche di mercato, la scuola come centro di apprendimento – ovvero un HUB a fortissima vocazione tecnologica – oppure una scuola intesa come ubiquità dell’apprendimento”.

Dinanzi a questi possibili sviluppi la scuola italiana del domani in che modo si declinerà?  “Esistono cambiamenti inevitabili per il sistema scolastico italiano”, ha evidenziato Salatin, “come il rinnovamento curriculare, la riduzione della dispersione, l’innovazione dei processi e dei metodi d’insegnamento, il potenziamento dell’autonomia scolastica. Occorre valorizzare competenze e inclusività, certo, ma soprattutto sfruttare bene le risorse del PNRR. Un treno che non passerà più e per cui bisogna avere biglietti prenotati. Altrimenti la scuola continuerà a essere un luogo di contenimento piuttosto che di crescita.

In allegato il testo dell'intervento di mons. Claudio Giuliodori, le diapositive dell'intervento del prof. Arduino Salatin e l'articolo di "Avvenire" del 4 maggio 2022.