Aperto dal saluto di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, e dagli interventi di rav Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma, e di mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, si è tenuta il 24 giugno scorso a Roma una giornata di formazione per insegnanti e formatori sul tema “Ebraismo e Cristianesimo a scuola”.
L’incontro è stato promosso dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità Ebraica di Roma, in collaborazione con l’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e il Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica.
Il percorso di approfondimento è partito da temi quali la Tradizione orale e scritta e la lettura cristiana delle Scritture ebraiche, per proseguire in alcuni laboratori interattivi dedicati alla nascita del cristianesimo, al rapporto tra amore e giustizia nella Bibbia ebraica, alla realtà dell’ebraismo oggi in Italia. A condurre la riflessione nei gruppi sono stati esperti di parte ebraica (Gadi Luzzatto Voghera, rav Roberto Della Rocca, Livia Ottolenghi) e cristiana (Piero Stefani, Cristiana Maria Dobner, Natascia Danieli).
Nel manifestare soddisfazione per la giornata condivisa e l’ampio interesse suscitato, i promotori intendono proseguire replicando l’esperienza in altre città e regioni d’Italia, con la collaborazione delle Diocesi e dei responsabili dei vari ambiti pastorali coinvolti: il dialogo interreligioso, la pastorale della scuola e l’IRC.
“Nel contesto contemporaneo – sottolinea don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – urge più che mai una corretta conoscenza degli elementi fondamentali dell’ebraismo e del cristianesimo per combattere alcuni dei pregiudizi che hanno condizionato e spesso continuano a condizionare la storia di oggi”. E la scuola – prosegue Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio per l’educazione, la scuola e l’università – “è il contesto più appropriato per conoscersi, stimarsi e rispettarsi, imparare a lavorare insieme per il bene comune”. L’Insegnamento scolastico della Religione Cattolica – è il pensiero di don Daniele Saottini, responsabile del Servizio nazionale per l’IRC – è per sua natura un luogo dove tutto questo è già possibile.