Con la riapertura delle scuole, torna puntuale in Italia il solito dibattito sull’orario (flessibile in molti casi) di sport o attività motoria negli istituti. Materia, sì, obbligatoria, spesso tradotta e ridotta a pochi giri di palestra (se esistente e agibile), esercizi a corpo libero, o vivaci partitelle tra compagni di classe. Siamo agli ultimi posti nella graduatoria dell’Ue in tema di educazione fisica e sviluppo corporeo nei programmi di studio del sistema scolastico. Staccatissimi dall’Irlanda, lontanissimi dalla vicina Francia, dove la disciplina in questione possiede realmente pari dignità delle altre materie, occupando il 10% della didattica curriculare.
A colmare tale distacco, da quest’anno, può concorrere anche il Centro sportivo italiano, con i suoi comitati e con i suoi progetti scolastici. Grazie al recente accreditamento ottenuto presso il Ministero dell’Istruzione, come ente formatore dei docenti e di tutto il personale scolastico. Già da questo autunno, sulla piattaforma Sofia (Sistema operativo per la formazione e le iniziative di aggiornamento dei docenti) – quasi un curriculum online, dove gli insegnanti di ogni ordine e grado aggiornano le proprie competenze – sarà infatti possibile individuare quei corsi promossi dai comitati territoriali del Csi e vagliati dalla Formazione nazionale - Scuola tecnici Csi.
C’è tempo fino a fine mese per programmarli e richiedere l’inserimento nel portale Sofia. Un risultato, questo, che rafforza le relazioni tra il mondo scolastico e il Csi, consolida e valorizza a pieno sul territorio associativo il sempre più crescente e vincente sistema di alternanza scuola–lavoro. «Lo sport è fondamentale nella formazione e nell’educazione dei ragazzi – afferma Beppe Basso, referente della Scuola nazionale tecnici Csi – perciò collaboriamo attivamente con le scuole (materna, primaria, medie, superiori) per promuovere l’attività sportiva fin da bambini, insegnando valori fondanti quali autostima, lealtà, lavoro di squadra, migliorandone la capacità di apprendimento motorio e di socializzazione.
Grazie all’accreditamento del Ministero il Csi potrà organizzare corsi di formazione riconosciuti dal Miur, rivolti ai docenti di ogni ordine e grado finalizzati alla conoscenze delle metodologie di insegnamento che caratterizzano i nostri progetti di inclusione e promozione sportiva». C’è una bella novità insomma nell’anno scolastico appena cominciato: sarà possibile incontrare eventi, tornei, manifestazioni, progetti del Csi all’interno degli istituti scolastici, capaci di offrire più opzioni ai professori per rinnovare il sistema scolastico, utilizzando lo sport come moderna leva educativa e nuovo linguaggio di comunicazione.
Felice Alborghetti
Avvenire, 20 settembre 2018