«Ogni studente è unico e inimitabile, custode di una storia personale e di un talento da scoprire. Il mio compito di docente è saper leggere queste storie e lasciare un segno nelle loro vite. Come si fa con i propri figli». Mentre ci spiega la sua visione della scuola e dell’insegnamento, Alfonso Filippone, docente di Matematica e Scienze presso la Scuola Secondaria di I Grado “Ugo Foscolo” dell’I.C. Foscolo-Gabelli di Foggia, ha ancora gli occhi lucidi e pieni di emozione e orgoglio per il riconoscimento ricevuto al Teatro Brancaccio di Roma, dove lo scorso 8 maggio si è tenuta la cerimonia di premiazione per l’assegnazione del prestigioso premio “Atlante – Italian Teacher Award”.
È lui il Miglior Insegnante Italiano dell’edizione 2025 del premio istituito nel 2018 da United Network, organizzato dalla Varkey Foundation, e partner del Global Teacher Prize, definito come Premio Nobel per l’insegnamento. Ancora stenta a crederlo, ci dice, ma in fondo sa di averlo meritato per via del profondo impegno e sacrificio profuso quotidianamente e da anni, nel tentativo di essere promotore di qualità nella scuola italiana e soprattutto nel suo Istituto e territorio, circondati dalla costante minaccia del degrado socioculturale. «I miei studenti costruiscono insieme a me la propria conoscenza – ci spiega – non è mai una lezione frontale in cui io elargisco contenuti sterili, ma sono loro stessi a scovare i contenuti da apprendere all’interno delle attività che svolgono.
Questa sottile differenza è la vera innovazione didattica del metodo “Dada” (Didattica per ambienti di apprendimento) che adottiamo nel nostro Istituto scolastico». Con un progetto che avvicina gli studenti al mondo della ricerca scientifica, Alfonso Filippone, grazie anche al suo ruolo di docente a contratto presso l’Università degli studi di Foggia e Dottorando di ricerca presso l’Università Telematica Pegaso, fa incontrare scuola e università, creando una rete efficace, e mettendo gli studenti nelle condizioni di sperimentare il ruolo di “piccoli ricercatori”, realizzando ricerche scientifiche e pubblicazioni su riviste internazionali.
«Per gli studenti questa opportunità rappresenta un risultato che soddisfa molto di più di un semplice voto espresso con un numero – sottolinea il professore – e a ciascuno di loro ricordo sempre di fidarsi dei propri sogni perché tra loro si cela il talento che li porterà dritti nel migliore dei futuri possibili». Grazie anche al suo ruolo di docente universitario, è riuscito a creare, per questo progetto didattico e di ricerca, una rete importante che vede coinvolti i docenti universitari Antonio Bevilacqua (Università di Foggia), Raffaele Di Fuccio e Maria Ermelinda De Carlo (Università Pegaso), e che pone le basi per un nuovo modo di fare didattica a scuola, orientando sempre più le future generazioni a scelte consapevoli ed efficaci per il proprio futuro.
Antonella D’Avola
Avvenire, 18 maggio 2025