UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Doposcuola, la Caritas in campo per i ragazzi

A Bologna l’aiuto allo studio per i bambini della primaria è iniziato dieci anni fa; in poco tempo l’esperienza si è allargata alle secondarie
9 Maggio 2022

Che l’attività della Caritas non si limitasse alla distribuzione della «sportina» e del vestiario, lo abbiamo sperimentato nel corso degli anni, accogliendo tanti ragazzi per aiutarli nello studio. Molto spesso, infatti, dopo il colloquio al Centro di Ascolto, venivamo a sapere che i figli delle famiglie assistite presentavano problemi di rendimento scolastico e che la prima delle loro preoccupazioni, più che tutto il resto, era proprio il rischio di abbandono scolastico da parte di quei ragazzi o le difficoltà da loro incontrate nello studio.

Così, dieci anni fa, abbiamo cominciato un percorso di aiuto allo studio con una maestra in pensione ed un paio di bambine che presentavano difficoltà a causa del disagio sociale della famiglia. In poco tempo la voce si è sparsa e si sono aggiunti altri ragazzi che frequentavano le scuole medie e le superiori. Va da sé che, a un certo punto, è diventato naturale che si instaurasse e si consolidasse nel tempo una fitta rete di relazioni con le scuole del territorio, con i Servizi sociali del Comune e con professionisti quali logopedisti, psicologi ed educatori per sostenere le famiglie nel cammino di accompagnamento dei loro figli. Per rispondere adeguatamente a tutte le richieste, nel corso degli anni abbiamo diversificato il percorso di sostegno, in modo tale che nella parrocchia di Quarto Inferiore vengono seguiti i ragazzi con difficoltà cognitive, segnalate molto spesso dagli organismi competenti, mentre in quella di Granarolo tutti gli altri.

Grazie ai contributi annuali erogati dall’Ufficio per la Pastorale scolastica della diocesi di Bologna, da una parte siamo in grado di sostenere direttamente le famiglie nei bisogni specifici dei ragazzi, che altrimenti difficilmente avrebbero trovato risposta, e dall’altra, garantiamo la costante presenza di volontari che, in un rapporto «uno a uno», accompagnano gli studenti nel percorso di crescita scolastica. Ma soprattutto, essi si dedicano all’ascolto dei ragazzi stessi, per un recupero dell’autostima e della fiducia nelle loro capacità, nella condivisione e nella gioia.

Per il prossimo anno scolastico stiamo già pensando di attivare dei percorsi di alfabetizzazione in Italiano, visto l’incremento che c’è stato ultimamente di bambini e ragazzi provenienti da altri Paesi.

Carla Nannini

Bologna Sette, 8 maggio 2022