«Siamo partiti con un pullman carico di gianduiotti e vino piemontese per portare un po’ dei sapori della nostra regione alle famiglie che ci hanno ospitati in Polonia». Così don Luca Peyron, responsabile della pastorale universitaria di Torino, racconta la gioia per la partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù a Cracovia. «Dalla nostra città – spiega il sacerdote – sono partiti oltre 2.000 giovani, tra di loro tanti universitari. Noi in particolare abbiamo voluto organizzare un bus un po’ speciale. Infatti metà di loro sono i ragazzi del coro, quasi tutti fuori sede, l’altra metà invece è formata dalle future matricole, quelle che inizieranno l’università dal prossimo anno accademico». E in questo modo già il viaggio è diventato occasione di conoscenza. «Questi giovani – continua il cappellano – hanno seguito un cammino preparatorio che è durato tutto l’anno. Oltre alle catechesi, abbiamo chiesto loro di diventare evangelizzatori negli atenei ». L’invito consisteva nel vivere concretamente la fede coinvolgendo anche amici non credenti. «Non è stato facile – sottolinea don Luca –. Perciò la Gmg sta rappresentando per loro una ricarica, il condividere senza paura la gioia dell’essere cristiani con i loro coetanei».
Numerosa ed entusiasta anche la partecipazione dei ragazzi della pastorale universitaria di Perugia: «Prima della Gmg a Cracovia – racconta il loro cappellano don Riccardo Pascolini – i nostri giovani hanno vissuto giornate di conoscenza con i loro coetanei polacchi della cittadina diWoolwich ». Un gemellaggio che nasce dalla presenza di alcuni sacerdoti polacchi nella diocesi perugina. «Abbiamo suddiviso le varie giornate di incontro con temi differenti: la giornata della famiglia, quella delle novità di vita, dell’ecumenismo e dello sport. Abbiamo portato come doni due immagini a noi molto care: il Crocifisso di san Damiano e il Cristo di Spoleto». Questa Gmg coinvolge soprattutto i tanti universitari fuori sede che studiano nel capoluogo umbro. «L’organizzazione del viaggio è inizia mesi fa – spiega don Riccardo –. Infatti siamo in un periodo di esami, quindi i ragazzi hanno dovuto programmare prima di tutto il loro studio e poi l’idea di non tornare subito a casa ma rimanere ancora un po’ tra loro, e questo li ha fatti sentire in famiglia». Anche qui la preparazione è stata incentrata sulla figura di Wojtyla. «Noi – dice – lo abbiamo raccontato attraverso le immagini delle precedenti Gmg, ed è stato commovente».
Sono oltre 150 gli universitari romani a Cracovia. «L’esperienza della Gmg – sottolinea il vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi, delegato per la pastorale universitaria della diocesi – è molto importante perché rappresenta un momento di incontro mondiale per i nostri giovani, che ha in qualche modo anticipato quella che poi è stata la mobilità internazionale delle nostre università con il programma Erasmus ». Oltre a seguire il programma ufficiale, i ragazzi hanno visitato martedì i campi di concentramento di Auschwitz- Birkenau, mentre il giorno successivo si sono recati in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Czestochowa, accompagnati dal cardinale vicario Agostino Vallini. «Anche lo studio – continua Leuzzi – esce dalla quotidianità e acquista una dimensione internazionale. Il tema della misericordia, così caro a papa Francesco, deve sollecitare i giovani a condividere le sfide della società contemporanea e a scoprire la propria vocazione».
Marina Tomarro
Avvenire, 30 luglio 2016