La capacità di curare le ferite, di riscaldare i cuori dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. La Chiesa come ospedale da campo dopo una battaglia. Don Giovanni Carpentieri cita spesso la similitudine che nel 2013 fece Papa Francesco per indicare le priorità di un’azione pastorale capace di cambiare il paradigma: «È arrivato il momento di fare». Per curare le ferite bisogna cominciare dal basso, disse Francesco.
Quel “basso” per don Giovanni è rappresentato dagli spazi frequentati da tanti giovani di Roma. Quelli dello sballo, delle droghe, della prostituzione e della dipendenza dal gioco d’azzardo. È lì che da trent’anni porta avanti la sua missione. «È importante agire su un doppio binario: sensibilizzare chi è lontano da simili situazioni e formare tutti coloro hanno intenzione di fare qualcosa ». Su quest’ultimo fronte, gli alleati più importanti sono forse coloro che con i ragazzi passano gran parte delle giornate e che possono capire, sin dalle prime manifestazioni, l’insorgere di alcune «zone oscure».
Ai professori delle scuole secondarie di primo e secondo grado, don Giovanni e la onlus di cui è assistente spirituale (Fuori-DellaPorta), dedicano il seminario “Tuttinclasse”. Si terrà lunedì 20 e 27 novembre dalle 16 alle 19 (via Bobbio, 1) e ha l’obiettivo di «fornire ai docenti un kit di lavoro per scoprire possibili situazioni di disagio nei ragazzi». Saranno offerte simulazioni di gruppo e il manuale operativo per «scoprire e gestire le devianze in classe».
Certe volte «diventa difficile insegnare, e risulta faticoso avere a che fare con questi ragazzi perché sfuggono, prima che a noi, a loro stessi. Circostanze e opportunità vissute insieme a tanti studenti non fanno altro che confermarci nell’idea che si aveva all’inizio di questa proposta: i giovani necessitano di una continua vicinanza e assai spesso i professori possono fare la differenza attivando l’inversione di un processo di marginalità e di devianza che all’inizio è quasi sempre invisibile ». Il modulo d’iscrizione al seminario è scaricabile sul sito www.fuoridellaporta.it, per ogni altra informazione è possibile rivolgersi alla referente del progetto Claudia Radice (340.1960199, email:claudia.radice. psy@gmail.com).
Direttamente ai ragazzi e alle loro famiglie è invece dedicato l’Infogiovane ospitato dalla parrocchia del Santissimo Redentore a Val Melaina (via del Gran Paradiso, 51). «Si tratta di una postazione di ascolto, dove arrivano quei ragazzi che sono già stati avvicinati dai nostri operatori. Un centro di orientamento anche per i genitori che molte volte risultano disorientati e frustrati nel tentativo di capire e sostenere i figli». L’Infogiovane è attivo ogni mercoledì dalle 17.30 alle 19.30 (per ogni informazione è possibile contattare Pippo al 335.317962, email:ingermannocampera@yahoo.it). «Vorremmo ripetere l’esperienza in altre parrocchie.
Servono persone che desiderano spendersi in quattro ambiti di assistenza: sanitaria, scolastica, legale e psicologica. E la disponibilità di uno spazio, almeno una volta la settimana, in una fascia oraria pomeridiana». Il disagio adolescenziale – conclude Carpentieri – «molte volte è nascosto e difficilmente viene espresso verbalmente. Purtroppo quando appare è ormai scoppiato. Lavoriamo per prevenire quando possibile e per correggere prima che sia troppo tardi».
Christian Giorgio
RomaSette, 12 novembre 2017