UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Docenti, alunni, genitori e l’anima che non c’è

In libreria “L’anima della scuola. Le parole (e le domande) giuste per riconquistare l’anima perduta della scuola” di Barzotti e Cetera
19 Maggio 2023

Un altro libro sulla crisi della scuola? La domanda si fa strada non soltanto perché proliferano i problemi che da tempo interessano l’istituzione scolastica, ma anche perché altrettanto numerose sono le diagnosi che tentano di fotografarne lo stato di salute. Eppure, la prospettiva proposta da Rossella Barzotti e Roberto Cetera nella loro recente fatica editoriale, merita di essere presa in considerazione.

Il libro, intitolato “L’anima della scuola. Le parole (e le domande) giuste per riconquistare l’anima perduta della scuola”, edito da San Paolo (pagine 144, euro 13), raccoglie le comuni intuizioni della psicologa e dell’ex professore di religione, oggi giornalista di L’Osservatore Romano. Un testo che non è soltanto un’analisi esterna e “tecnica”, ma cercare di risvegliare la preoccupazione, «soprattutto di chi la scuola la fa», sul contenuto stesso della scuola e sui soggetti che in essa sono implicati.

L’analisi non fa sconti, denunciando soprattutto il «forte e rapido depauperamento culturale» con il conseguente analfabetismo funzionale; e, allo stesso tempo, la fatica odierna di trovare un senso unitario in un contesto plurale, che va a intaccare anche la relazione tra insegnante e studente: il primo, incapace di incarnare “uno stile” in quanto privo di passione e «condannato a dover sopravvivere all’incontro con i giovani », il secondo stanco e demotivato, talvolta risentito verso il mondo adulto. Gli autori auspicano educatori capaci di accogliere la precarietà e l’incertezza dei giovani, per accompagnarli «lungo un percorso non già determinato o predeterminato».

Si tratta di accendere fiaccole ed entusiasmare i ragazzi, coinvolgendoli in una relazione esistenziale e non solo nella trasmissione dei contenuti. Questo compito coinvolge tutti e, a ciascuno, gli autori dedicano un capitolo del testo: agli insegnanti, che spesso hanno smarrito la vocazione alla loro professione; agli studenti, giovani diversi da come lo eravamo noi, con comportamenti talvolta sopra le righe che sono molto spesso «dei richiami pressanti… a essere guardati e ascoltati »; alla famiglia, oggi spesso incapace di responsabilizzarsi sull’andamento scolastico del proprio figlio, contribuendo ad alimentare «un indebolimento del riconoscimento del ruolo dell’insegnante ». E infine «le mura della scuola”, che non sono soltanto un involucro esterno, ma sono le strutture e gli edifici dove accade la relazione educativa e implicano una riflessione sul rapporto tra l’umano e i luoghi in cui abita.

Le riflessioni sono non soltanto pertinenti e competenti, ma anche appassionate. Capaci di scuotere e di suscitare – come ben recita il sottotitolo del libro – parole e domande pertinenti. Non mancano approfondimenti e proposte, così come non manca sullo sfondo la parola di papa Francesco. Ma soprattutto il lettore percepisce l’urgente bisogno a cui gli autori danno voce: ridare un’anima alla scuola.

Francesco Cosentino

Avvenire, 16 maggio 2023