“Sarebbe imperdonabile condannare i giovani a pagare le spese non solo del Covid, ma anche degli errori di una generazione di adulti che ha agito per egoismo (restare sulla breccia a tutti i costi), superficialità ed assoluta incoscienza. A Conte e al Governo i messaggi sono giunti forti e chiari: ora al Premier è richiesto un coraggioso gesto di responsabilità che raccolga la consegna della più ampia trasversalità politica, costituitasi nello sforzo sincero di anteporre a tutto l’interesse maggiore dei cittadini”.
Lo scrive suor Anna Monia Alfieri in un articolo ospitato sul blog dell’Istituto Leoni facendo riferimento alla situazione italiana di fronte alle conseguenze economiche e sociali della pandemia.
“Risuona chiaro – prosegue la religiosa – l’appello di Mario Draghi: «I giovani vanno posti al centro di ogni riflessione per rimettere in moto i loro percorsi formativi». Occorre dunque far ripartire il diritto all’istruzione per tutti gli 8 milioni di studenti italiani. Ma purtroppo il nostro sistema scolastico, già iniquo, si avvia oggi a diventare un sistema che fa del diritto all’istruzione un privilegio. Mancano gli ambienti, mancano i docenti e molte scuole pubbliche paritarie, unici presidi di libertà in certe zone d’Italia, hanno chiuso: il sito www.noisiamoinvisibili.it ne ha censite cento”.
“È evidente che per le classi sociali economicamente più avvantaggiate il problema non sussiste: potranno permettersi la baby-sitter, l’homeschooling etc. Il risultato? Il povero avrà sempre meno strumenti di pensiero e, legato ad una logica di assistenzialismo sociale, non riuscirà ad emanciparsi, mentre il ricco avrà sempre più la capacità di comprendere se stesso, gli altri e la storia, e potrà comandare. Si badi bene: il diritto all’istruzione va garantito proprio in quanto dà a tutti gli stessi strumenti per partecipare alla vita civica e per favorire la tolleranza, il rispetto, la pace tra i popoli. E per contribuire consapevolmente al miglioramento della società. In forza di queste sollecitazioni, e venendo alle risoluzioni pratiche, la logica e l’onestà intellettuale impongono alla Ministra dell’Istruzione Azzolina di stipulare immediatamente patti educativi con le scuole paritarie. Essi potranno tradursi concretamente nelle seguenti opzioni: a) si sposti una classe (allievi e docenti) dalla statale alla paritaria vicina; e/o b) si destini a quel 15% di allievi delle statali che non potranno più frequentarle, una quota capitaria che abbia come tetto massimo il costo medio studente o il costo standard di sostenibilità per allievo. Soltanto così, in un’ottica di sana cooperazione, potrà ripartire il diritto all’istruzione per tutti”.
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