UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dieci anni di impegno educativo della CEI

Un articolo di mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università
30 Settembre 2020

Tre prospettive per raccogliere e rilanciare il frutto del decennio dedicato dalla Chiesa italiana agli orientamenti pastorali “Educare alla vita buona del Vangelo”. Le presenta mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e presidente della Commissione Episcopale della CEI per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, in un articolo pubblicato sulla rivista “Consacrazione e Servizio” (n. 5/2020). “È fuor di dubbio, infatti, che alla fine di un decennio, la questione educativa presenta – se possibile – una connotazione perfino più drammatica di quella percepita e denunciata ai suoi inizi”.

“La ricollocazione del compito educativo nel quadro di una conversione in senso missionario della pastorale ecclesiale – spiega mons. Crociata – significa almeno tre cose. Innanzitutto la cura dell’umano comune, poi la ricostruzione di una comunità ecclesiale (famiglia, parrocchia, scuola non ce la fanno più da sole) come modello plausibile di ambiente di vita, infine l’elaborazione di un percorso che segua passo passo, senza soluzione di continuità, i nuovi nati fino alla maturità”.

In primo luogo, dunque, serve una nuova presa di coscienza del compito che inerisce il credente, a prescindere dal suo ruolo sociale ed ecclesiale. È un compito che “chiede a ciascuno la cura della propria umanità e quindi la testimonianza di una vita buona come impegno primario e assiduo, e di seguito la responsabilità nella cura di tutte le relazioni, particolarmente con bambini, ragazzi e giovani”.

Il secondo aspetto tocca la missione della comunità ecclesiale, la quale per varie ragioni sembra finita con il limitarsi a fornire servizi religiosi, mentre dovrebbe dar vita a “un ambiente comunitario adeguato, nella cui rete di relazioni sia possibile l’ingresso graduale nello stile di vita che discende dal Vangelo e che plasma la Chiesa”. Infine, conclude il vescovo “va pensato un percorso che consenta a un bambino di essere accolto e accompagnato continuativamente lungo tutta la sua crescita”. Per far crescere nuovi cristiani c’è bisogno di “un cammino accompagnato e continuo, dall’infanzia alla maturità, per il quale non semplicemente qualche ‘esperto’, ma tutta la ‘comunità’, a cominciare dalla famiglia, si senta coinvolta e impegnata”.

Il numero 5/2020 della rivista curata dall’USMI dedica l’intero dossier all’educazione, con articoli sul “patto educativo globale” indicato da papa Francesco, la rapidità dei cambiamenti e le istanze educative, il compito di educare alla fraternità.