“La nostra epoca sta vivendo una fortissima transizione culturale, che si può esprimere anche come uno scontro frontale tra due logiche. La prima ha come orizzonte un modello tecnicista dello sviluppo e del lavoro”; la seconda “è quella che accende nuovi desideri e bisogni nel cuore dell’uomo, respira con le nuove esigenze umane e sociali prodotte dalle migliorate condizioni di vita”. Parte da questo scenario mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nel suo intervento alla quarta e ultima giornata del Seminario di studio dei docenti di teologia e degli assistenti pastorali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che si conclude oggi a Matera e ha per tema “La Terza Missione dell’Università”.
“La crisi del modello tradizionale di università, la sua difficoltà nel rispondere alle forti trasformazioni sociali e culturali in atto, non trova la Chiesa indifferente o distratta”, afferma Russo secondo il quale la comunità cristiana “si sente interpellata e coinvolta, convinta com’è della grande funzione dell’università come luogo di elaborazione del sapere, di formazione critica, di sviluppo sociale”. Per questo, spiega, “la Conferenza episcopale italiana e la Conferenza dei rettori delle università italiane hanno tentato di dare una risposta firmando congiuntamente, il 15 maggio di quest’anno, un ‘Manifesto per l’Università’ articolato in nove punti che hanno l’aspirazione di valorizzare in particolar modo una ricerca e una didattica attente alla persona e alla comunità”. Due i “cardini” del discorso: il diritto “all’educazione e alla cultura” e il dovere di “rispetto e uguaglianza”.
Il Manifesto per l’università – ha spiegato mons. Russo – “delinea con chiarezza l’idea di università che concorra in modo armonico allo sviluppo della persona e del Paese. Un’università in cui venga valorizzata l’autonomia e la sussidiarietà”. Grazie al documento, Crui e Cei “si sono impegnate a favorire lo scambio reciproco di esperienze e informazioni, inserendo nei programmi per la formazione moduli che diano conto anche dell’intreccio e del dialogo tra la dimensione culturale e quella spirituale. L’intento è quello di favorire la nascita di accordi e protocolli a livello territoriale tra Atenei e singole Diocesi, sostenere esperienze di volontariato e di tirocinio, condividere progetti di ricerca”. Obiettivo guardare all’università come a spazi “nei quali si progetta una nuova cultura, finalizzata a dare all’attuale e alle future generazioni strumenti idonei a interpretare e gestire con senso di responsabilità problemi sociali, economici, ambientali, etici sempre più complessi, tanto affascinanti quanto drammatici”. Tutti aspetti che, conclude il segretario generale Cei, “sollecitano la cultura oltre che la Chiesa e invitano a fare sistema per sviluppare servizi e strutture calibrati alle necessità integrali della persona”.
Sir, 12 settembre 2019