UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Didattica a distanza, pochi vincitori e tanti vinti

I ragazzi più fragili, in Calabria, sono stati spesso esclusi dalle lezioni
19 Giugno 2020

Vincitori e vinti della didattica a distanza. Buone e cattive notizie con esempi virtuosi e racconti di quanti sono stati lasciati ai margini dalle videolezioni che da marzo, a causa dell’emergenza Covid-19, hanno preso il posto delle lezioni tradizionali. «La situazione degli alunni con disabilità è molto difficile: circa l’80% è rimasto escluso dalla Didattica a distanza, anzitutto ragazzi e bambini con sindrome di Down, autismo e disabilità intellettiva». Allarme lanciato dall’Aipd, l’Associazione italiana persone down, preoccupata per il presente e il futuro, a cominciare dalla ripartenza a settembre. I docenti di sostegno hanno fatto il possibile ma il contatto umano è rimasto insostituibile.

In Calabria la situazione è dunque peggiorata, considerate le due Italie confermate anche dall’accesso informatico e telematico delle famiglie (almeno il 30% sono off line) con alunni minori. «In Trentino e Lombardia la percentuale di famiglie dotate di connessione con banda larga è vicina alla totalità; una realtà molto lontana da Molise e Calabria. Pure in Sicilia e Campania stiamo ben sotto la media» sostiene l’Anief, che aggiunge: «Anche il titolo di studio ha la sua influenza: il 94,9% delle famiglie con almeno un componente laureato possiede una connessione a banda larga, mentre l’accesso scende al 64% quando in famiglia il titolo di studio più elevato è la licenza media».

La leader nazionale dell’Aipd Tiziana Grilli e la sua vice Emily Amantea, raccontano d’avere riscontrato in questi mesi «forti criticità soprattutto con i bambini, che hanno perso socialità e apprendimento. Per chi ha deficit cognitivi la didattica a distanza è infatti molto difficile». Ripartire dalla scuola è anche l’appello del docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione all’Università della Calabria, Angela Costabile, dell’esperta di formazione e comunicazione Marina Simonetti e della consigliera comunale di Cosenza Bianca Rende, tutte socie della associazione 'What Women Want. La Calabria vista dalle donne'. Anche loro hanno denunciato le ombre della Didattica a distanza «che ha escluso le fasce più fragili e meno sostenute dal contesto familiare», stigmatizzando la «disponibilità di strumenti telematici e la capacità di farne uso, approfondendo, in almeno due casi su tre, la distanza e l’esclusione dei soggetti disabili».

Sull’altra riva del fiume ci sono invece Vito e Tiziano De Luca, suo insegnante di sostegno alla scuola 'Marco Polo' di Praia a Mare, nel Cosentino. Che racconta come «in tanti, prima di me, avevano rinunciato. I nostri incontri mattutini, inizialmente difficili, si sono evoluti con il trascorrere delle settimane in un piacere per entrambi ». Tiziano ha accompagnato Vito, che ha un disturbo dello spettro autistico, all’esame finale del primo ciclo d’istruzione «con grande passione e qualche difficoltà». La loro è una delle storie raccolte dal ministero dell’Istruzione nell’ambito della campagna #LaScuolaNonSiFerma. «Vito ha raggiunto il suo obiettivo. Abbiamo trovato nell’arte, nei disegni, la chiave per entrare nel suo mondo» racconta il docente. L’elaborato per l’esame, presentato lunedì da Vito, si basa sul testo de 'Il Piccolo Principe' e si intitola 'I colori dell’anima'. Il percorso lega i disegni realizzati durante l’anno con le diverse materie. L’arte, l’uso del colore e il suo valore emotivo, unito alle sensazioni e alle emozioni che ogni sfumatura, gradazione e scelta cromatica evoca, sono stati la chiave per entrare nel mondo di Vito.

Domenico Marino

Avvenire, 17 giugno 2020