Non solo l’Europa sostiene organizzativamente ed economicamente gli studenti che vogliono arricchire il proprio curriculum accademico frequentando per alcuni mesi una università straniera (è il noto programma Erasmus+), ma mette anche a disposizione degli aspiranti universitari uno strumento per scegliere l’ateneo in cui studiare sulla base di una serie di criteri e valutazioni incrociati. Esiste cioè U-Multirank, una classifica delle “migliori università” che mette a confronto 1.700 atenei di 96 Paesi (www.umultirank.org) in alcuni ambiti, come ad esempio il rapporto col mondo del lavoro, le pubblicazioni interdisciplinari o internazionali, la mobilità degli studenti e così via.
Sito interattivo. A comporre la classifica intervengono dati forniti dalle istituzioni, banche dati internazionali e nazionali, ma soprattutto sondaggi tra oltre 100mila studenti nelle università partecipanti. A finanziare il lavoro la Commissione europea proprio con il programma Eramsus+, la fondazione Bertelsmann e Santander. Il sito è interattivo per cui, oltre a pubblicare ogni anno le classifiche, dà la possibilità agli interessati di richiedere interattivamente la compilazione di classifiche personalizzate, relativamente ai criteri che i singoli possono selezionare come prioritari.
Luiss, Bocconi e le altre. Dall’Italia sono valutati 48 atenei, alcuni dei quali emergono in diversi ambiti. Per esempio, è l’italiana Luiss al primo posto nella classifica delle università che hanno il miglior livello di collaborazione tra università e industria (partendo dal presupposto che “più ricerca viene condotta con partner industriali, più è probabile che avvenga trasferimento della conoscenza tra mondo accademico e mondo degli affari e dell’industria”). La Bocconi di Milano invece è tra le top ten nella classifica degli atenei più performanti rispetto alla formazione continua. La scuola Imt Alti Studi di Lucca emerge nella classifica delle università che hanno il maggior numero di pubblicazioni interdisciplinari (che sono quindi il frutto di un alto livello di interdisciplinarietà della ricerca). Nella classifica delle università che hanno pubblicazioni in collaborazione con autori non universitari ma nella stessa regione, troviamo invece l’università Guglielmo Marconi, che è anche ai primi posti della classifica delle università che hanno un numero consistente di pubblicazioni in collaborazione con partner internazionali: il fatto che sia in cima alla classifica significa che almeno il 75% delle proprie pubblicazioni hanno co-autori esteri. Molto bene fanno poi l’università Libera di Bolzano e l’ateneo di Camerino in quanto a “orientamento internazionale dei programmi di studio”.
Francia, Svezia, Paesi Bassi… Il sito offre poi ulteriori analisi nazionali dettagliate, che portano, sempre nel caso dell’Italia a veder emergere, tra le 48 recensite, la Bocconi, la Imt di Lucca, l’Università libera di Bolzano, la Scuola di alti studi Sant’Anna e il Politecnico di Milano. A livello europeo, invece, in cima alla lista per prestazioni generali sono la Edhec Business School (Francia), la Chalmers University of Technology (Svezia) e l’Università di Groningen (Paesi Bassi).
Sarah Numico
Sir, 7 luglio 2019