UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Delpini, diamo ai giovani ragioni per diventare adulti

Nel “Discorso alla città” in occasione della festa patronale, l’arcivescovo di Milano torna a parlare di famiglia, scuola e alleanze educative
10 Dicembre 2021

“L’alleanza educativa non potrà essere solo la stesura di protocolli, il reperimento di risorse. Siamo chiamati a un’alleanza intergenerazionale che sia accompagnamento, incoraggiamento, proposta di un camminare insieme verso la terra promessa. Offrire una speranza è, infatti, la prima opera educativa e motivare la stima di sé è la condizione per convincere a intraprendere il viaggio della vita”.

È un passaggio del discorso che mons. Mario Delpini ha pronunciato il 6 dicembre scorso, vigilia della festa patronale di Sant’Ambrogio. Non è la prima volta che l’arcivescovo di Milano indica alla città la sfida educativa, con particolare attenzione per le “alleanze” da costruire. Notando come la “stagione indefinita” del Covid-19 abbia diffuso, soprattutto negli adolescenti, svariate forme di disagio, mons. Delpini ha riconosciuto “urgente consolidare un’alleanza per accompagnare le giovani generazioni verso il loro futuro”. “Mi sembra di raccogliere l’impressione di un’impotenza a proposito dell’educazione dei giovani”, ha spiegato. L’emergenza comprende anche la necessità di “offrire ai giovani buone ragioni per desiderare di diventare adulti”.

Se la famiglia è una priorità “per alleanze educative che rendano l’educazione l’impresa comune che semina in città un futuro desiderabile”, grande è anche il compito della scuola: “In riferimento all’emergenza educativa, o al pericolo di una «catastrofe educativa», come si esprime papa Francesco, in questo tempo tribolato, penso all’importanza del ruolo educativo e formativo delle scuole nei diversi ordini e gradi. Nella scuola si incontrano stabilmente le generazioni, i ragazzi imparano non solo nozioni, ma a relazionarsi con gli altri; tutte le famiglie, così come sono, possono trovare in essa un punto di confronto. In quell’intreccio dell’umano che è la scuola, ognuno è chiamato a vivere, imparare e trasmettere gentilezza in tutte le relazioni per promuovere vita buona”.

Soffermandosi poi sui temi dell’ambiente e del lavoro, l’arcivescovo ha notato che questi “chiedono di allargare l’attenzione e l’azione agli aspetti culturali, educativi e di orientamento coinvolgendo le scuole professionali e le famiglie, con la consapevolezza di dover avviare processi ispirati a un rinnovato umanesimo cristiano: la concezione del lavoro nel rapporto figli-genitori, l’alleanza famiglia-sistema formativo per l’educazione dei giovani, la collaborazione efficace tra agenzie formative e imprese, lo sviluppo sostenibile e inclusivo che coniughi profit e no-profit e valorizzi il partenariato tra pubblico e privato”.