La nascita della Divina Commedia è collegata al primo giubileo della storia della Chiesa indetto nell’anno 1300. L’opera è scritta animata dal desiderio e dalla speranza di indicare alla Chiesa e alla società cristiana di quel tempo e di ogni tempo il cammino del rinnovamento personale e comunitario.
Per questo, p. Giuseppe Oddone, assistente ecclesiastico delle associazioni professionali Aimc e Uciim, ha scelto questo tema per una conferenza diretta agli insegnanti dell’AIMC.
La speranza di Dante – ricorda il religioso – è la speranza tipicamente cristiana, indissolubilmente legata con la fede e l’ardore di carità, è la certezza che sorretti dall’onnipotenza misericordiosa di Dio possiamo raggiungere la salvezza eterna e migliorare la nostra vita personale e sociale. Anche i beni terreni, infatti, possono essere oggetto secondario della speranza, se favoriscono ed orientano verso il fine ultimo della creatura umana, che è Dio e la vita eterna con lui.
La speranza cristiana impegna con energia nella vita presente, lega il tempo che viviamo all’eterno e lo proietta nella definitiva comunione con Dio.
In allegato il testo integrale di p. Giuseppe Oddone.