UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dalle scuole chiuse «danni seri» per gli under 15

Uno studio dell’Istituto “Mario Negri”
25 Luglio 2020

«Il rischio di compromissione di aspetti cognitivi, emotivi e relazionali conseguenti alla prolungata chiusura delle scuole è molto alto. Infatti, ogni sei mesi di mancato apprendimento hanno un effetto misurabile su più competenze ». A sottolinearlo con decisione sono gli esperti dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, alla luce dei risultati di una ricerca presentata durante un evento online, finalizzata a fotografare l’impatto della quarantena su bambini e ragazzi.

È scaturita anche una riflessione su una nota dolente, quella della prolungata chiusura delle scuole, resasi necessaria per il contenimento di Covid-19. Gli autori della ricerca sottolineano come non si possa non «considerare che le scuole sono state le prime sedi di attività a chiudere (23 febbraio in Lombardia) e saranno le ultime a riaprire (14 settembre)». Un aspetto su cui i genitori nutrono preoccupazioni anche per le incertezze relative all’inizio del nuovo anno scolastico.

Per gli esperti del “Mario Negri”, che hanno sviluppato il progetto 'Ragazzi in quarantena', conducendo la ricerca tramite video-interviste rivolte a 82 bambini e ragazzi (fino a 14 anni) del Milanese, «risulta essenziale capire le reazioni ed emozioni dei bambini in risposta a tale emergenza, al fine di indirizzare i loro bisogni». L’obiettivo è «prevenire conseguenze negative sulla salute fisica e psicologica nel lungo termine, in vista della riapertura».

«Abbiamo una scuola non adatta ai tempi che viviamo – dice Silvio Garattini, presidente del “Mario Negri” –, manca una forma di conoscenza dei giorni nostri, che è data dalla scienza. La scienza non è presente nella scuola italiana, se non per alcuni suoi contenuti, ma questo non conta perché i contenuti cambiano rapidamente».

Avvenire Milano, 24 luglio 2020