UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dalla Garante a Meloni le idee dei ragazzi

L’Autorità per l’infanzia inoltra alla premier le proposte sulla scuola degli studenti di 13 regioni
9 Luglio 2024

Che scuola vogliono i ragazzi lo hanno detto chiaro e tondo loro stessi. I desiderata degli alunni sono stati sollevati all’interno del Consiglio nazionale dei ragazzi, prontamente raccolti dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che ospita l’assemblea a Roma e presto verranno inviati direttamente a Palazzo Chigi.

«Quelli dei ragazzi – ha detto la Garante Carla Garlatti nelle cui mani i giovani ieri mattina hanno messo le proposte – sono suggerimenti importanti e di qualità che perciò intendo portare direttamente all’attenzione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni». In effetti è lunga, precisa e ficcante la lista elaborata negli scorsi quattro mesi da tre commissioni tematiche e consegnata alla Garante dai 36 adolescenti dai 13 ai 17 anni che compongono il Consiglio e che hanno portato il loro vissuto negli istituti di tredici regioni.

Si comincia con la richiesta di edifici più sicuri, che sappiano resistere a scosse di terremoto ma anche a “comuni” crolli, dal distacco dell’intonaco alla caduta di controsoffitti: episodi che, secondo l’Osservatorio sicurezza nelle scuole istituito da Cittadinanzattiva, nello scorso anno scolastico sono stati almeno 56 e che giustamente preoccupano chi quegli ambienti li abita quotidianamente. I ragazzi vorrebbero vedere migliorate anche le condizioni dei bagni scolastici, dotandoli dei necessari prodotti igienici.

E i voti? Il Consiglio dei ragazzi li promuove ma alla cifra numerica vedrebbe bene l’affiancamento obbligatorio di un giudizio discorsivo più chiaro. Per quanto riguarda la didattica, agli alunni interessa modernizzarla: anzitutto implementando la strumentazione informatica e digitale delle classi che spesso giace in uno stato sconfortante (in questo i fondi Pnrr potrebbero tornare utili), ma anche aggiungendo ulteriori requisiti per l’insegnamento, per esempio legati all’uso e alle problematiche sollevate dalle nuove tecnologie. Con l’aiuto di esperti, durante il lavoro in commissione, i ragazzi del Consiglio hanno messo a punto anche un piano per promuovere l’integrazione di culture diverse e migliorare l’accoglienza nelle classi di persone straniere o con disabilità. Eliminare le barriere

architettoniche è dunque una delle richieste finite nell’elenco che arriverà a Meloni e che d’altronde sarebbe una risposta appropriata per un Paese in cui il 40% degli istituti scolastici non sono ancora accessibili a studenti con difficoltà motorie. In quest’ottica – scrivono ancora i giovani – potrebbero essere utili anche scuole con spazi comuni più ampi che favoriscano la socialità ma anche il dialogo e il confronto. Per sensibilizzare sui temi della migrazione, della parità di genere e del rispetto per le diversità gli studenti chiedono che si adoperino forme di comunicazione trasversali, da eventi culturali ad hoc a campagne di sensibilizzazione fino a scambi formativi tra le regioni del Nord e quelle del Sud o viaggi di studio all’estero per toccare con mano e capire in pratica le usanze altrui.

Grande attenzione infine alla salute mentale, causa di problemi per oltre 9 milioni di adolescenti europei i quali, tra l’altro, indicano proprio la scuola come principale fonte di ansia e stress. Secondo i delegati del Consiglio nazionale dei ragazzi, in tutte le scuole medie e superiori bisognerebbe al più presto istituire e facilitare l’attività di sportelli psicologici, garantendo non solo l’accesso gratuito agli studenti per tutta la durata della terapia ma anche permettendo a chi ne fa richiesta di evitare il consenso dei genitori. Tra le idee messe sulla scrivania di Meloni dagli adolescenti anche l’obbligo, negli istituti scolastici di secondo grado, di dedicare almeno un’ora al mese per ciascuna materia al dialogo tra compagni e professori e alla condivisione di emozioni ed esperienze personali. Un programma ambizioso? Senz’altro, ma non per questo irrealizzabile. Almeno secondo la Garante Garlatti, la quale assicura agli studenti il suo impegno: «Chiederò anche in questa occasione che nelle scelte politiche e nelle strategie di governo si tenga in considerazione quello che propongono i ragazzi. Ho registrato da loro stessi tanta voglia di far sentire la propria voce e di incidere sul presente e sul futuro dell’Italia».

Ilaria Beretta

Avvenire, 5 luglio 2024