Offrire servizi e accoglienza al mondo universitario che abita Cremona sarà da oggi più semplice grazie ad un progetto messo in campo dalla diocesi in accordo con il Comune. Nel concreto il primo passo è la messa in rete di una piattaforma web (universitaricremona.it) e di due spazi social, Facebook e Instagram, che puntino ad offrire alloggi, servizi (online ci sono anche quelli che eroga il Comune), occasioni di svago, luoghi di pensiero, fattive esperienze di fede agli universitari. A quelli che frequentano le sedi locali del Politecnico, dell’Università Cattolica, dell’università di Pavia e di quella di Brescia, fuorisede compresi.
Il tutto con un clic che rimanda a realtà locali radicate, coordinate da una segreteria legata alla pastorale Universitaria e a quella Giovanile della diocesi. Accogliere dunque rilanciando al contempo la dimensione culturale cremonese. «Le università – ha commentato durante la presentazione in seminario, ieri, il vescovo Antonio Napolioni – cambiano il volto delle città, mettono in circolo pensiero ». Sono una risorsa che si moltiplicherà con l’apertura, a settembre, di un nuovo campus dell’Università Cattolica nell’antico complesso monastico di Santa Monica. Università su cui «da 4 anni – ha spiegato il sindaco Gianluca Galimberti – hanno scommesso in sinergia il Comune, la Provincia, la Regione, la Fondazione Arvedi-Buschini, la diocesi e tante altre realtà pubbliche e private. Questo perché non c’è sviluppo senza conoscenza, ricerca e innovazione».
In 4 anni sono sorti a Cremona 2 nuovi corsi di laurea e a breve anche il nuovo campus. Nello scorso anno accademico si registravano 1511 universitari ma «il trend – ha aggiunto don Maurizio Compiani, della pastorale Universitaria – è destinato a crescere». Per questo, «dando fiducia a una startup di giovani – ha spiegato don Paolo Arienti della pastorale Giovanile – abbiamo realizzato una piattaforma che ha 6 ambiti: abitare, sapere, collaborare, lavorare, vivere, credere». Al momento ci si è concentrati sull’abitare, mettendo in rete circa 80 posti letto forniti da enti religiosi a cui si aggiungeranno le disponibilità di appartamenti o stanze offerte da famiglie. Perché lo stile è quello della prossimità. A breve però un gruppo di lavoro renderà fruibili, attraverso la piattaforma, anche tutte quelle iniziative che già sul territorio costituiscono un’opportunità per i giovani o una proposta di volontariato – magari per il tempo libero o l’estate – accanto ai malati, ai minori in difficoltà, o nelle missioni a Salvador de Bahia e Romania.
Molti di questi ragazzi sono già impegnati ma la diocesi vuole un rilancio del settore perché è evidente come i 2 assi portanti (oltre a quello medico curato dall’Università di Brescia), intorno a cui ruotano la maggioranza dei corsi di laurea ubicati a Cremona, abbiano un futuro di crescita e sviluppo: ovvero agroalimentare e il mondo della musica. Ambiti, questi ultimi, che hanno indotto le università delle città limitrofe a puntare su un centro di medie dimensioni come Cremona, che incarna queste due vocazioni segnate da tradizioni culturali storiche. Talmente irripetibili e radicate nella cultura locale da diventare, almeno per l’aspetto musicale, patrimonio culturale Unesco. Alla musica infatti sono legati alcuni corsi di laurea del Politecnico, come la laurea magistrale in 'Music and acustic engineering' o l’intera proposta del dipartimento di Musicologia e Beni culturali dell’Università di Pavia. Non è da meno il settore della ricerca e innovazione legata al comparto alimentare, dove la Cattolica di Milano la fa da padrona con innumerevoli progetti che legano questo ateneo al tessuto industriale e agricolo locale.
Maria Chiara Gamba
Avvenire, 7 febbraio 2020
Leggi la notizia anche sull’agenzia Sir: https://agensir.it/quotidiano/2020/2/6/diocesi-cremona-progetto-per-gli-universitari-del-territorio-articolato-intorno-alle-azioni-di-abitare-accogliere-evangelizzare/