UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dalla ricchezza culturale nasce il dialogo

Giuliana Migliorini (Siena): la società multireligiosa e la rivoluzione digitale ci interpellano. La cultura favorisce senso critico e inclusione
9 Ottobre 2020

In occasione dell’uscita del sussidio “Educare, infinito presente”, elaborato dalla Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università a conclusione del decennio sull’Educare alla vita buona del Vangelo, abbiamo rivolto alcune domande alla prof.ssa Giuliana Migliorini, direttore dell’Ufficio per la Pastorale scolastica dell’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino.

In base alla sua esperienza, quali attenzioni o aspetti manifestano al meglio l’amore e l’impegno della Chiesa per la scuola? C’è un’esperienza o un’iniziativa in particolare che vuole segnalare?

Sicuramente l’attenzione specifica della Chiesa per la scuola sta nell’intensificare gli sforzi perché la comunità educante sia attenta alle relazioni e alla costruzione di percorsi integrati fra Chiesa e società civile, in cui si cerchi di “educare al bello, al vero e al bene”. In questo senso anche la Chiesa, come luogo non solo di trasmissione, ma anche di creazione culturale, può fare una sua proposta per la costruzione della Comunità Educante locale che si esplicita nelle alleanze educative e nel patto educativo globale. Per questa ragione, una delle vie possibili è l’incontro sul piano umano attraverso l’antica ricchezza culturale, religiosa e umana con cui si presenta la comunità cristiana e mi piace segnalare, tra le iniziative, l’alternanza scuola-lavoro nei musei diocesani proposta dalla diocesi agli studenti della scuola secondaria di secondo grado e alunni della scuola primaria. La cultura, attraverso i meccanismi dell’accesso e della partecipazione, contribuisce non solo a creare senso di identità e di appartenenza, ma riflette anche le diverse modalità di convivenza, favorendo processi di inclusione. I musei possono favorire e sostenere l’educazione, in modo interattivo.

Quali sono le sfide e i temi più rilevanti per la scuola di oggi a cui anche la Chiesa può dare un contributo?

La società multiculturale e multireligiosa, il mondo digitale e l’inclusione sono le questioni attuali più impegnative. In questo orizzonte le linee educative si devono sviluppare in azioni improntate alla costruzione del dialogo attraverso il confronto sereno e articolato, mettendo in rilievo la ricchezza della diversità piuttosto che evidenziare le differenze come motivi di contrasto. Non si può pensare più la scuola come luogo solo di trasmissione di conoscenze, ma come un laboratorio di costruzione interattiva dove la persona sia veramente al centro dei processi di apprendimento, mettendo in evidenze le situazioni di maggiore fragilità.

Come pensa che il sussidio possa aiutare le comunità cristiane a rafforzare il rapporto tra le realtà ecclesiali e le scuole?

Il sussidio è uno strumento molto utile per avviare una riflessione sull’educazione e sulla scuola, sia nelle diocesi e nelle parrocchie. Il percorso indica alcune linee per progettare azioni coerenti con i valori cristiani e attente ai bisogni delle persone La sua struttura può essere la traccia condivisa su cui fondare, nei diversi luoghi e situazioni, la progettazione e realizzazione di percorsi integrati fra famiglia, chiesa, scuola, ed extra scuola. La Chiesa può essere non solo punto di riferimento di analisi e critica, ma anche laboratorio di produzione di testi, eventi culturali e mediali che presentino percorsi cognitivi e riflessioni su aspetti fondamentali per l’uomo e sulla cultura del territorio.