UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L’importanza di una pastorale organica

Annarita Caponera (Umbria): la sfida più grande che abbiamo davanti è ricostruire l’alleanza tra scuola, famiglia, territorio e comunità cristiana
30 Settembre 2020

In occasione dell’uscita del sussidio “Educare, infinito presente”, curato dalla Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università a conclusione del decennio sull’Educare alla vita buona del Vangelo, abbiamo rivolto alcune domande alla professoressa Annarita Caponera, coordinatrice della Commissione Regionale Educazione della Conferenza Episcopale Umbra.

In base alla sua esperienza, quali attenzioni o aspetti manifestano al meglio l’amore e l’impegno della Chiesa per la scuola? C’è un’esperienza o un’iniziativa in particolare che vuole segnalare?

A mio avviso l’amore della Chiesa per la Scuola si vede già dall’affermazione del primato della persona e il diritto-dovere ad un’educazione o formazione professionale affinché si accresca e si sviluppi la dignità personale. La Chiesa, inoltre, manifesta una speciale attenzione al disagio e all’inclusione, così come all’aiuto concreto dei più svantaggiati dal punto di vista socio-economico. In questi anni, attraverso vari convegni e momenti di riflessione patrocinati dalla Commissione Regionale Educazione della Conferenza Episcopale Umbra, abbiamo cercato di portare avanti temi che coniugassero la dimensione educativa con il momento presente: dalle questioni pedagogiche in senso più stretto, al tema della formazione professionale, dall’alternanza scuola lavoro, alle indagini svolte da università e istituzioni educative sul mondo dei giovani. Senza dimenticare aspetti quali l’educazione e lo sport e alcuni rischi legati alle varie forme di dipendenza come, per esempio, la ludopatia che purtroppo è diffusa anche tra molti giovani.

Quali sono le sfide e i temi più rilevanti per la scuola di oggi a cui anche la Chiesa può dare un contributo?

La sfida più rilevante consiste nel rimettere al centro il tema dell’educazione riallacciando l’alleanza educativa tra scuola-famiglia-chiesa, viste come imprescindibili agenzie educative per la formazione integrale delle giovani generazioni. Altre due grandi sfide sono rappresentate dagli abbandoni scolastici di ragazzi e dall’integrazione che vede scuola e Chiesa impegnate in un attento e serio dialogo ecumenico e interculturale. Mi pare importante anche sviluppare ancora di più le potenzialità di un rapporto positivo tra i giovani, la Chiesa e il mondo dello sport, del volontariato, dell’ecologia, del turismo sostenibile (come per es. i cammini di San Francesco, la via francigena ecc.). Infine non trascurerei il rapporto con il mondo dell’arte e della musica: la Chiesa può educare alla via della bellezza in lei racchiusa.

Come pensa che il sussidio possa aiutare le comunità cristiane a rafforzare il rapporto tra le realtà ecclesiali e le scuole?

Facendo emergere dal seno delle comunità cristiane – almeno al livello territoriale più ampio come diocesi, zone pastorali, vicariati, e al livello di associazioni e movimenti – delle persone che siano referenti sui temi educativi e scolastici e facciano conoscere non solo il sussidio, ma aiutino anche a realizzare le iniziative, possibilmente stabili e frutto di una pastorale organica.