UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Così proteggiamo i nostri studenti»

Napoli, la prima linea contro lo stress degli universitari
31 Marzo 2023

Napoli all’avanguardia nella cura del disagio degli universitari. Come hanno, purtroppo, confermato recentissimi casi di cronaca, stress, ansia di prestazione e aspettative dei familiari sono un mix doloroso da sopportare per troppi studenti. E alcuni decidono anche di farla finita. Bastano alcuni dati per comprendere l’entità del problema: il 59% degli studenti universitari e delle scuole superiori dichiara di soffrire di disturbi di ansia, il 76% si sente demotivato, il 57% prova un senso di solitudine. Sono alcuni dei dati emersi da un’indagine condotta su un campione di 30mila studenti dall’Udu (Unione degli universitari italiani) e dalla Rete degli studenti medi (associazione che raggruppa gli studenti delle scuole superiori di secondo grado italiane), con la collaborazione di Spi-Cgil.

Altri dati forniti da un recente sondaggio diffuso da Skuola.net consentono di completare il quadro sul disagio dilagante: uno studente su tre ha mentito sul suo percorso universitario; tra questi, uno su sei lo fa stabilmente; il 72% confessa che genitori, parenti e amici non hanno un’idea precisa dell’andamento dei propri studi. Ma il dato più preoccupante è costituito da quel 25% che, se scoperto, confessa di poter finire in uno stato di disperazione e di pensare al suicidio o comunque a un gesto eclatante.

Così, settanta atenei italiani già dispongono di centri di supporto per i propri studenti. Una delle prime università italiane a dotarsene è stata, appunto, la “Federico II” di Napoli, dove ha sede il Centro Sinapsi. Qui, ogni anno accademico giungono in media 4mila richieste di aiuto. Oltre il 90% di quelle rivolte allo sportello dedicato alle emergenze proviene non dai diretti interessati, ma da familiari e amici dello studente che vive il momento di disagio. Proprio nella principale università napoletana è maturata l’ultima tragedia che ha sconvolto la comunità studentesca italiana: il suicidio di una giovane che aveva annunciato a casa l’imminente laurea, ma che invece doveva ancora sostenere un esame. «Oggi – sostiene il rettore dell’ateneo napoletano, Matteo Lorito – gli studenti sono più esposti di un tempo al giudizio della società. In più, sono costantemente preoccupati dal post-laurea: lo spettro di finire fra i disoccupati o i sottoccupati li spaventa a morte. Il senso di competizione è poi aumentato di molto. Ma deve essere chiara una cosa: il giudizio sulla performance universitaria non è un giudizio sulla persona».

L’esperienza del Centro Sinapsi e degli altri centri di supporto psicologico presenti nelle università italiane punta a essere reso strutturale da una proposta di legge recentemente presentata in Parlamento da Elisabetta Piccolotti (Alleanza Verdi-Sinistra), Elisa Pirro (M5s), Rachele Scarpa e Nicola Zingaretti (Pd). Il provvedimento punta all’istituzione di un presidio psicologico in ogni scuola e in ogni università italiane. «Questo – hanno dichiarato i suoi promotori – è l’inizio di una battaglia più ampia. Serve un piano chiaro, investimenti e personale. Il Sistema sanitario nazionale oggi non è in grado di accogliere questa nuova richiesta di assistenza, manca anche la rete per intercettare il problema. Ecco perché è fondamentale partire dai luoghi dell’istruzione per iniziare a costruire. Da lì è partito il grido di allarme e da lì dobbiamo iniziare a dare risposte per tutelare il benessere di tutta la società».

Antonio Averaimo

Avvenire, 31 marzo 2023