UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Così le voci dei giovani raccontano l’accoglienza

Premiati gli studenti vincitori del concorso del Centro Astalli per le scuole medie e superiori “La scrittura non va in esilio”
3 Novembre 2020

È Maria Alexandra Falcaru del liceo statale Antonio Meucci di Aprilia (Lt), autrice del racconto “Storia di Bashiir”, la vincitrice della XIV edizione de “La scrittura non va in esilio”, concorso letterario riservato alle scuole medie superiori promosso dal Centro Astalli e dedicato alla cultura, ai libri, all’educazione e alla scuola come vie per una società solidale e inclusiva delle diversità. La premiazione è stata trasmessa giovedì mattina in diretta online sul sito di Rai Cultura, media partner della manifestazione, dalla sede dell’ufficio internazionale del Servizio dei gesuiti per i rifugiati. Premiati anche gli studenti partecipanti alla VI edizione del concorso letterario “Scriviamo a colori” per le scuole medie inferiori, che ha visto primo classificato il racconto “Cara Sahra”, scritto da Francesca Zuchi della scuola media statale Umberto Nobile di Ciampino. In studio, con il moderatore Giovanni Anversa, giornalista della Rai, padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, che si è soffermato «sull’impegno profuso nelle scuole italiane per raccontare temi fondamentali come l’accoglienza». I giovani, per il sacerdote, in molti casi sono «dei grandi maestri in grado di promuovere e valorizzare le diversità come fonte di arricchimento». Lo dimostrano gli oltre 300 racconti inviati per partecipare ai concorsi letterari in cui l’inclusione e l’invito ad avere un cuore aperto verso i migranti sono stati i temi predominanti.

In collegamento la ventitreenne Danielle Frédérique Madam, cinque volte campionessa italiana di lancio del peso, originaria del Camerun, in Italia da 16 anni. Alle prese con una «falla burocratica» che non le permette di ottenere la cittadinanza italiana, la giovane ha rimarcato che l’Italia è l’unico Paese in cui ha vissuto e che quella italiana è l’unica cultura che le appartiene. «Nonostante abbia svolto tutti gli studi in Italia – ha raccontato – non riesco ad ottenere la cittadinanza perché ho vissuto 10 anni in una casa famiglia». Anni che non le vengono riconosciuti come cittadina residente in Italia – requisito fondamentale per ottenere la cittadinanza – ma solo domiciliata. «Non essere considerata pienamente italiana mi fa stare molto male», ha detto l’atleta, alla quale padre Camillo ha augurato che «la burocrazia si sblocchi e aiuti i cittadini anziché ostacolarli».

L’ex pm Gherardo Colombo ha parlato dell’associazione “ResQ – People Saving People” della quale è presidente onorario, una ong che vuole assicurare la presenza nel Mediterraneo di una nave per soccorrere i naufraghi. Le persone che fuggono dalle guerre, dalla fame, dalla persecuzione «non devono annegare», ha detto Colombo. «È una regola scritta nella Costituzione – ha aggiunto –. Loro hanno il diritto di essere accolti e noi abbiamo il dovere di accoglierli». La giornalista Angela Caponnetto nelle sue inchieste ha raccontato numerose storie di chi ha lasciato il Paese di origine alla ricerca di un futuro migliore. «Non partono per fare una crociera ma per necessità e la prima cosa che chiedono al loro arrivo – ha affermato – è un libro per imparare la lingua del Paese che li ospita».

I due concorsi letterari organizzati dal Centro Astalli rientrano nei progetti didattici “Finestre–Storie di rifugiati”, parte del programma europeo Change, e “Incontri–Percorsi di dialogo interreligioso”, attraverso i quali rifugiati e fedeli di altre religioni incontrano ogni anno oltre 25.000 studenti di oltre 100 istituti italiani. Ai vincitori saranno consegnati zaini di libri e buoni per l’acquisto di e–book. La mattinata è stata arricchita dalla “voce” degli attori Valerio Mastandrea che ha letto il racconto “Storia di Bashiir”, e Massimo Wertmuller, che ha interpretato la poesia “Fosse giganti” di Elisa Fraschetti Giolito, studentessa del Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma, menzione speciale della giuria de “La scrittura non va in esilio”.

Roberta Pumpo

Avvenire Roma Sette, 1 novembre 2020