UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Così la pandemia ha bloccato i diplomati alla ricerca del lavoro

L’edizione 2022 di Eduscopio.it si concentra sugli effetti del Covid
29 Novembre 2022

Si sono diplomati pochi mesi prima dello scoppio della pandemia, ma l’onda lunga del Covid li ha raggiunti lo stesso e forse in uno dei momenti più delicati della vita: quando cercavano un lavoro. La crisi occupazionale dei maturati del 2019 degli istituti tecnici e professionali, è rappresentata dall’edizione 2022 di Eduscopio.it, il portale della Fondazione Agnelli (in rete da oggi) che, da quasi dieci anni, è diventato punto di riferimento per le famiglie alle prese con la scelta delle scuole superiori dei figli.

Per questa nuova edizione, il gruppo di lavoro coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di 1.289.000 diplomati italiani di 7.700 scuole in tre successivi anni scolastici (2016/2017, 2017/2018, 2018-2019). Proprio quelli dell’ultimo anno sono stati investiti in pieno dagli effetti della pandemia, perché si sono messi a cercare lavoro proprio in pieno lockdown. Rispetto ai diplomati del 2017, quelli che si sono affacciati al lavoro 24 mesi dopo lo hanno trovato con un tasso di 11 punti percentuali più basso. E non solo. Il Covid ha avuto effetti importanti anche sulla tipologia dei contratti, con una riduzione della loro stabilità (-5% contratti a tempo indeterminato).

«Dopo il forte calo degli apprendimenti registrato dall’Invalsi nel 2021 e 2022 dunque, la pandemia rischia di lasciare segni profondi anche sulle prospettive di lavoro di questa generazione», commenta il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto. «Da Eduscopio – aggiunge Mario Mezzanzanica direttore del Crisp (Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di pubblica utilità) e Prorettore al Placement dell’Università di Milano Bicocca – emergono dati sul lavoro certamente penalizzati dalla pandemia di Covid-19. Il tasso di occupazione dei diplomati del giugno 2019 è pari al 42,5%, rispetto ai 47,9% dei diplomati 2018 e al 53,7% dell’anno ancora precedente. Sono dati che rispecchiano anche le statistiche ufficiali che mostrano una flessione maggiore dei giovani diplomati rispetto ai giovani laureati nel periodo più critico della pandemia».

Analizzando i dati dei principali capoluoghi di provincia, raccolti e catalogati da Eduscopio.it, si vede come a Torino, per esempio, tutti gli indirizzi tecnici abbiamo fatto segnare risultati peggiori rispetto all’anno precedente. Così, l’Istituto superiore “Curie-Vittorini” di Grugliasco, il primo nella classifica dei Tecnici Economici, ha un tasso di occupazione dei diplomati del 63%, ben otto punti sotto il 71% fatto segnare, nel 2021, dal “Carlo Ignazio Giulio” di Torino, primo di quell’anno. Lo stesso discorso vale anche per il paritario “Edoardo Agnelli” del capoluogo piemontese, in vetta alla classifica 2022 dei Tecnici Tecnologici con il 79% di diplomati occupati, otto punti sotto il risultato che, nel 2021, gli aveva permesso di occupare il primo posto in graduatoria.

Paolo Ferrario

Avvenire, 29 novembre 2022