Da domani fino al 17 novembre torna #ioleggoperché, la grande mobilitazione ideata dall’Associazione italiana editori (Aie) per promuovere la lettura e moltiplicare le biblioteche scolastiche.
Per partecipare basta recarsi in una libreria aderente al progetto – realizzato con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, l’Associazione italiana biblioteche e l’Associazione librai italiani – e comprare un libro che poi sarà donato a un istituto scolastico del territorio dove i volumi saranno usati per avvicinare alla lettura gli alunni e avviare biblioteche scolastiche accessibili a tutti. Chi entra in libreria per partecipare alla donazione può scegliere il titolo che preferisce oppure ricevere consigli e suggerimenti dai librai ma anche dagli oltre mille insegnanti, genitori e appassionati della lettura nei panni di volontari #ioleggoperché. A tutti i libri raccolti al termine delle giornate, l’Associazione italiana editori aggiungerà 100mila ulteriori titoli che poi saranno suddivisi tra le scuole a livello nazionale.
La biblioteca scolastica – spiega l’investimento Innocenzo Cipolletta, presidente di Aie – è una vera «infrastruttura della lettura» che «rappresenta una delle più grandi occasioni per i ragazzi » e permette anche ai bambini cresciuti in contesti di povertà educativa di colmare un divario dato da uno svantaggio culturale.
L’iniziativa è semplice ma efficace: con il sistema in otto anni di attività una scuola su quattro ha aperto o sta completando l’aula biblioteca, che il 25% degli istituti usa anche come supporto alla didattica; mentre il 66% dei plessi coinvolti ha avviato laboratori di avvicinamento alla lettura.
In quasi un decennio #ioleggoperché è diventato un appuntamento fisso e sempre più partecipato con 3.939 librerie e oltre metà delle scuole italiane coinvolte per un totale di 28.285 istituti e 4,2 milioni di studenti. Da segnalare pure che nel 2024 l’iniziativa #ioleggoperché si è spostata verso Sud: in Campania, Calabria, Molise e Sardegna si sono registrate l’11% di scuole in più rispetto all’anno scorso e le librerie dove poter acquistare un volume da regalare alle scuole hanno toccato la cifra record di tremila.
Il risultato è particolarmente significativo: anche se i minori italiani che hanno letto almeno un libro all’anno sono il 52% – ben più del 39% di media nazionale – restano profonde differenze sia territoriali sia sociali. Secondo l’Istat, in Calabria e Sicilia solo un minore su tre legge abitualmente e circa una famiglia su dieci non ha libri in casa. Il contesto domestico e familiare influenza moltissimo l’abitudine alla lettura nei bambini. Se i genitori sono lettori, anche i figli – nel 73,5% dei casi – leggono; altrimenti la quota scende al 34,4%. Per colmare il divario servono servizi pubblici e strutture a livello locale e – in questo senso – giocano un ruolo fondamentale anche le biblioteche scolastiche. In Italia esistono: l’Osservatorio per la scuola digitale del Ministero dell’Istruzione ne ha trovata una nell’86% degli istituti con il 74 per cento che ha attivato anche il prestito dei libri per gli alunni. Per svolgere questa funzione di ascensore culturale ed essere appetibili per gli studenti, però, le biblioteche hanno bisogno di più libri e di titoli aggiornati e adeguati ai ragazzi: ed è esattamente questa la miglioria diventata una missione per #ioleggoperché.
Tra gli aderenti all’ultima edizione ci sono anche 350 asili nido, localizzati in Comuni fragili della Lombardia e delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. Ai bambini tra gli zero e i tre anni, anche grazie alla collaborazione della Fondazione Cariplo, saranno regalati dieci titoli, uguali per tutti e selezionati da Nati per leggere, l’iniziativa dell’Associazione Culturale Pediatri, Associazione Italiana Biblioteche e Centro per la Salute del Bambino che da anni ha messo a punto un programma di avvicinamento ai libri dei bambini di questa fascia d’età, con attività e letture ad alta voce, da parte di genitori e insegnanti.
Ilaria Beretta
Avvenire, 8 novembre 2024