I bambini, grandi dimenticati di questa Fase 2: tante volte ci siamo chiesti chi pensa a loro, adesso che molti genitori sono al lavoro e i nonni sono soggetti vulnerabili. Mentre ogni attività scolastica può svolgersi solo a distanza, il Dpcm del 17 maggio, prevede solo dal 15 giugno la possibilità di «attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta». Nascosto in uno degli allegati del decreto però c’è anche la possibilità di iniziare anche prima, in forma graduale, «attività organizzate per bambini di età superiore ai 3 anni ed adolescenti, con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione, nel contesto di parchi e giardini, anche attraverso sperimentazioni innovative nell’orizzonte dell’outdoor education». In Toscana, la cittadina di Poggio a Caiano, in provincia di Prato, gioca d’anticipo e da domani – probabilmente il primo in Italia – inizia un progetto di outdoor education per i bambini delle scuole d’infanzia, della primaria e della secondaria di primi grado.
Un servizio gratuito, reso possibile dalla collaborazione tra ente pubblico e terzo settore: saranno due cooperative, Alambicchi e Co& So, a gestire il servizio educativo, mentre la Misericordia di Poggio a Caiano provvederà ad assicurare il rispetto delle norme sanitarie. Le attività poi si svolgeranno in tre sedi, la scuola comunale De Amicis, le Scuderie medicee e la scuola paritaria Sacro Cuore, cioè la scuola delle suore Francescane Minime del Sacro Cuore. Le iscrizioni sono state raccolte dal Comune di Poggio a Caiano, in base a una indagine svolta tra le famiglie per conoscere i loro bisogni. L’obiettivo è accompagnare i ragazzi nello svolgimento delle attività previste dalla didattica a distanza e, contemporaneamente, favorire un graduale reinserimento in un contesto di socializzazione. Percorso formativo da una arte, dunque, con la continuazione per chi l’ha già fatto delle lezioni in remoto e insieme ritorno graduale alle dinamiche di relazione tra i pari, sia pur in un contesto di massima sicurezza.
Ogni mattina infatti sarà verificato lo stato di salute del bambino: se ha avuto febbre, tosse, difficoltà respiratoria o è stato male. Sarà inoltre rilevata la temperatura. Ogni bambino riceverà in regalo una mascherina lavabile in cotone, che sarà obbligatoria. Prima dell’accesso sarà necessario il lavaggio delle mani e a ogni bambino verranno igienizzati scarpe, vestiti e zainetto. Bambini e ragazzi saranno divisi in gruppi che saranno sempre gli stessi per tutta la durata del progetto, in modo da poter mappare facilmente eventuali contagi. Non solo: tutto il personale educativo è stato sottoposto al test sierologico rapido e a formazione certificata seguita in prima persona dal sindaco Francesco Puggelli, che è anche medico. «Tante famiglie – spiega il sindaco – in queste settimane ci hanno manifestato il bisogno di far tornare i bambini alla socializzazione, oltre che di poter tornare al lavoro avendo un luogo dove lasciarli. Ci siamo subito messi al lavoro per dare loro una risposta, non potevamo lasciare indietro bambini e ragazzi con le loro famiglie». «Garantiremo che le attività vengano svolte senza rischi – conclude Gabriele Panci della Misericordia di Poggio a Caiano – grazie ad una ventina di volontari con formazione sanitaria avanzata».
Riccardo Bigi
Avvenire, 24 maggio 2020