UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Come essere scuola oggi

Dentro e oltre i confini
15 Dicembre 2020

Da sempre la Fism nazionale ha dedicato e dedica attenzione e investimenti importanti alla formazione del personale insegnante e di coordinamento, considerandola leva imprescindibile per la qualificazione dell’intera progettualità delle scuole associate, del loro progetto educativo cristianamente orientato e, dunque, delle loro proposte educativo- didattiche. Perché la circolarità tra ricerca-formazione- qualificazione delle attività educativo-didattiche è generativa e permea tutto il lavoro che i professionisti dell’educazione svolgono quotidianamente nelle nostre scuole. Perché le pratiche educative si nutrono della formazione e della ricerca così come queste ultime hanno bisogno di attingere a quanto le pratiche educative 'producono' e 'segnalano'. Questo e assume ancor più valore in questa fase così complessa e critica della vita personale, professionale e sociale di ognuno di noi. La pandemia e l’emergenza persistono e le nostre scuole ci devono convivere attraversandole giorno dopo giorno nel maggior equilibrio possibile tra vincoli organizzativi e innovazione educativo-didattica.

Proprio per cercare di sostenerle in questo compito complesso, a volte sfidante, la Commissione tecnica del Settore pedagogico nazionale - attraverso confronti mirati anche con il Gruppo dei referenti regionali dello stesso Settore - ha messo a punto una proposta formativa in grado di supportare i diversi ruoli impegnati nelle e per le scuole.

Una proposta che approfondisce tematiche pedagogiche, educative, didattiche, organizzative nella prospettiva di ripensare una progettualità 'nuova' per un 'nuovo' modo di essere e di fare scuola dentro e fuori gli stessi contesti scolastici.

C’è un 'fuori dalla sezione'. Le scuole hanno dovuto rivedere e risignificare in una chiave educativa diversa l’intera strutturazione degli spazi scolastici, recuperando ogni angolo per rispettare le procedure sanitarie, per garantire i gruppi stabili, le cosiddette 'bolle'. L’impegno, quindi, è quello di sostenere i professionisti dell’educazione nell’individuazione di strategie funzionali a garantire, comunque, un’unitarietà della scuola; a mantenere, nonostante i limiti della separatezza fisica, la 'sostanza' educativa di una scuola che continua a interagire, al proprio interno, tra bambini, tra colleghe dentro una progettualità comune.

C’è un 'fuori dall’edificio scolastico'. Il giardino, il cortile della scuola che permette di vivere all’esterno attività programmate ad hoc. Anche qui si tratta di ripensarne un utilizzo alternato per i diversi gruppi sezione, rispettando i vincoli della distanza ma inventando modalità di collegamento nuove e innovative che consentano di mantenere la comunità scolastica in relazione educativa anche in questo contesto.

C’è, ancora, un 'fuori dalla struttura della scuola'. E qui ci si riferisce alle famiglie, al contesto sociale, al quartiere, alla comunità. Le nostre scuole hanno una lunga storia, una bella tradizione su questo piano. Sono nate e continuano a 'vivere' come scuole della e nella comunità; come scuole legate profondamente al territorio inteso come persone, come soggetti associativi e istituzionali, come luoghi fisici. Le condizioni di emergenza impongono anche su questo piano una rivisitazione significativa delle consuete modalità che le scuole da sempre realizzano lungo l’arco dell’anno. Soprattutto è necessario riconfigurare nuove modalità per mantenere viva la collaborazione con le famiglie, per alimentare la corresponsabilità educativa imprescindibile per dare senso e compiutezza al progetto educativo della singola scuola pensato per 'quei' bambini.

C’è, infine, un 'fuori dall’attività in presenza'. E qui dobbiamo scoprire e riscoprire in modo sempre più affinato e competente il tema delle tecnologie. L’approfondimento formativo intende evidenziare l’importanza che gli strumenti tecnologici vengano usati in modo differenziato rispetto ai diversi destinatari e ai diversi contenuti che si vogliono veicolare; in modo consapevole e intenzionale dentro una progettualità complessiva della scuola nella sua unitarietà. All’interno di questo quadro sfaccettato e composito, dunque, abbiamo prefigurato percorsi formativi differenziati; ciascuno con un proprio sviluppo organico, pensati e modulati proprio sui diversi target di riferimento, ma interconnessi e con il comune obiettivo di accompagnare da vicino il processo di qualificazione continua dell’offerta educativa e formativa delle singole scuole associate e dell’intero Sistema Fism.

Lucia Stoppini, Vicepresidente Fism e responsabile del Settore pedagogico nazionale

Avvenire, 15 dicembre 2020