UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Coltivate la fratellanza e l’arte dell’incontro»

Gli interventi di mons. Giuseppe Baturi e mons. Claudio Giuliodori all’incontro nazionale degli studenti universitari ad Assisi
17 Marzo 2023

«La Chiesa ha bisogno più che mai degli studenti, perché le università sono le cattedrali della cultura e da sempre l’attenzione e l’impegno per gli intellettuali è importante e prezioso per la fede». Lo ha detto monsignor Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale della Cei per l’educazione cattolica, la scuola e l’Università, in apertura, venerdì scorso, dell’incontro nazionale ad Assisi. Nella sua relazione Giuliodori si è soffermato sull’importanza del protagonismo dei giovani accademici che sono chiamati in causa sui grandi temi come la «Laudato sì, la sostenibilità, la fratellanza, le migrazioni, la pace. Chi se non voi – ha detto monsignor Giuliodori rivolgendosi alla platea degli oltre 200 delegati – avete gli strumenti per rispondere e per discernere».

Nel suo intervento di domenica mattina, il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi si è soffermato sull’immagine del cantiere, che caratterizza il secondo anno del cammino sinodale delle chiese in Italia. «Ogni vero rinnovamento si fa tornando all’essenziale – ha sottolineato –. Riparare la Chiesa, secondo le parole del crocifisso di San Damiano a Francesco, è possibile attraverso la santità di chi sceglie Cristo come ragione di vita. Una santità condivisa, che diventa amicizia, Chiesa col volto di famiglia. Ci sono alcune parole importanti in questo tempo di cantiere – ha proseguito –. La prima è l’arte dell’incontro. Dobbiamo lasciarci interpellare dalla storia dell’altro. La seconda padrona è discernimento. Lo Spirito parla negli avvenimenti. La terza è comunione. Se una cosa riguarda tutti, tutti devono poter parlare. Tutto questo però ha senso solo se celebriamo il Signore Risorto. Infine, una Chiesa sinodale è una Chiesa missionaria. Se c’è una cosa che deve inquietarci – ha concluso – è che tante persone, anche vostri coetanei, vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù». (Marina Rosati)

Avvenire, 15 marzo 2023