Da diversi anni la Diocesi di Foligno ha dato avvio ad un interessante progetto culturale, ideato da mons. Luigi Filippucci, dal titolo “Cittadini del mondo”, orientato a trovare nel dialogo, nello scambio interculturale e nella reciproca conoscenza tra i popoli, la chiave della coesistenza tra fedi e identità storiche differenti. Il progetto ha visto l’adesione convinta ed attiva dell'Ufficio Scolastico Regionale, della Regione Umbria, della Provincia di Perugia, nonché dei Comuni di Foligno e di Spello, con le rispettive istituzioni scolastiche. L’Istituto Tecnico Economico “F. Scarpellini”, proprio nei giorni che ne ricordano il centenario della nascita, si è posto come protagonista dell’ultimo, in ordine di tempo, momento di attuazione di questo progetto.
“Cittadini del mondo” ha incrociato il progetto ecumenico europeo denominato “Da EurHope a EurHome”, da un’Europa come speranza a un’Europa come casa, motto che definisce perfettamente lo spirito che sta animando i tasselli di questo vasto e ricco mosaico di storie e di identità che s'incontrano alla ricerca di una unità nella diversità, linfa di una vera Europa dell’accoglienza e della tolleranza.
Tra le tessere iniziali di queste iniziative c’è stata l’apertura verso un’istituzione scolastica rumena, affinché fosse possibile creare un ponte di dialogo tra le nuove generazioni. Un primo momento di scambio si era concretizzato con la presenza a Foligno, nel gennaio scorso, di una delegazione del prestigioso collegio “Traian Lalescu” di Reșița, in Romania, con il quale l’Istituto Tecnico Economico “F. Scarpellini”, guidato dalla Dirigente Giovanna Carnevali, ha siglato un “patto di amicizia”, vale a dire un gemellaggio orientato ad attivare dialoghi educativi attraverso lo scambio e l’accoglienza reciproca.
Nel dare seguito ed attuazione a tale patto di amicizia, tra il 15 ed il 19 maggio una delegazione dell’Istituto F. Scarpellini, organizzata dal prof. Fausto Rapaccini e guidata dalla prof.ssa Alessandra Aufiero, è partita alla volta della Romania, accolta dal personale del collegio 'Lalescu' e dall’Ispettore scolastico, padre prof. Nicolae Chiosa, che ha coordinato in Reșița un’accoglienza impeccabile e calorosa del gruppo folignate.
Il gruppo ha visitato il territorio dei distretti di Timiș e di Caraș-Severin, passando dalla dolcezza e dall’eleganza retró dell’asburgica Timisoara alla possanza vigorosa di Reșița e dei Carpazi meridionali. La conoscenza dei luoghi è stata scandita dagli incontri istituzionali che hanno visto la delegazione folignate, nei diversi giorni di permanenza, accolta dal Sindaco di Reșița, dal Vescovo ortodosso del locale distretto religioso e dal Presidente dell’Ufficio Scolastico del distretto di Caraș-Severin.
Un viaggio per trasformarsi in autentica conoscenza ha bisogno, però, di momenti di riflessione e di osservazione, e tali momenti non sono mancati, scanditi da attimi di profondo impatto emotivo che hanno posto i giovani studenti umbri di fronte a realtà diverse e tutt’altro che scontate. Lontani dal clamore dei centri turisticamente più frequentati e maggiormente omologati ai costumi globali, i ragazzi di Foligno hanno avuto modo di scoprire angoli di un’Europa lontana e vicina ad un tempo, desiderosa di sentirsi parte della grande famiglia europea eppure ancora custode di identità locali necessarie a costruire, insieme a tutte le altre, una vera 'Europa della conoscenza'. “Abbiamo compreso quanto sia necessario il 'dia-logo' tra giovani nell'Europa odierna per costruire nuovi ponti e favorire relazioni autentiche”, ha commentato Asia Scarponi, una delle studentesse che ha partecipato allo scambio culturale.
La bellezza di Timisoara, il suo aspetto così affine agli angoli più belli dell’area mitteleuropea, ha dato modo di riflettere su un fondo storico-artistico riconosciuto e riconoscibile come parte di una comune storia europea; ancor di più è stato formativo in tal senso, per i nostri giovani, incontrare il Vescovo del locale distretto religioso che ha parlato loro, in un lungo e appassionato discorso, delle comuni radici romano-latine, della fierezza con la quale i Rumeni vivono tale senso di appartenenza che, ancora oggi, li fa sentire vicini all’Italia e alla sua cultura.
Momento toccante per la delegazione è stata la partecipazione alle commemorazioni per i martiri ed i partigiani per la libertà, svoltasi il 17 maggio, in una solenne giornata di celebrazione nazionale che rievocava anche il centenario dell’unità della Grande Romania; i ragazzi hanno partecipato, alla presenza di notevoli autorità politiche e religiose, all’inaugurazione di un monumento celebrativo innalzato in una montagna dei Carpazi meridionali, simbolo, per l’intero paese, della resistenza contro le truppe sovietiche di Stalin. La celebrazione ha spinto i nostri giovani ad una riflessione profonda e seria sul senso più vero dell’Unione tra i popoli europei che, partendo tutti da un comune tributo di sangue, sono oggi impegnati a costruire un enorme spazio geo-politico di apertura, libertà e democrazia, uno spazio che potrà formarsi realmente e rafforzarsi solo nella conoscenza reciproca, nella comprensione delle identità altrui e proprie, che ben lungi dall’essere meri localismi, si pongano come tanti fari in un mare unico di accoglienza e di libertà.
Alessandra Aufiero