UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cittadinanza digitale e prevenzione del cyberbullismo

Un corso per gli insegnanti di religione promosso dalla diocesi di Novara in collaborazione con Fondazione Carolina
9 Febbraio 2022

Nella mattina dell’8 febbraio 2022, Giornata Mondiale per la sicurezza in Rete, la diocesi di Novara ha presentato un progetto di formazione per insegnanti di religione dedicato ai temi dell’educazione digitale e della prevenzione del cyberbullismo, realizzato in collaborazione con la Fondazione Carolina Picchio.

Hanno preso parte all’incontro Paolo Usellini, direttore dell’Ufficio diocesano Scuola, Margherita Invernizzi, condirettrice dell’Ufficio diocesano per la Famiglia, don Gianluca De Marco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, Ivano Zoppi, segretario generale, e Paolo Picchio, presidente onorario della Fondazione.

Il progetto è una risposta all’accorato appello alla Chiesa e alla comunità civile, lanciato dal vescovo Franco Giulio Brambilla nel suo discorso alla città e alla diocesi durante la patronale di san Gaudenzio 2022, nel quale aveva fatto riferimento proprio alla collaborazione tra diocesi e Fondazione Carolina. Serve – aveva sottolineato il vescovo - «un’alleanza tra tutte le forze sociali e le componenti educative della società: la famiglia che educa, la scuola che forma, l’oratorio spazio di vita, lo sport sano, non sono riserve indiane a lato di una società che per la parte più importante fa altro, cioè si dedica all’economia e alla produzione. Lo sviluppo autentico ha come componente essenziale il tempo formativo».

Gli insegnanti di religione sono tra i primi “nodi” della rete educativa. In diocesi di Novara gli insegnanti di religione di primarie e secondarie sono 274, per un numero totale di studenti e alunni che hanno scelto di avvalersi dell’ora di insegnamento della religione cattolica che sfiora i 50mila.

«Il corso, - ha detto Paolo Usellini - ha come finalità non solo quella di formare gli insegnanti nel difficile compito che sono chiamati a svolgere quotidianamente in classe; ma anche quella di accompagnare educatori che proprio perché operano nella scuola, sono come pochi altri a contatto con migliaia di giovani e di famiglie, e che quindi – insieme agli animatori degli oratori e ai gruppi di pastorale familiare delle parrocchie – sono tra i primi elementi della rete educativa e di ascolto delle nuove generazioni di cui ha parlato il vescovo e tra i primi che possono essere promotori di un approccio più consapevole al web».