In tempi nei quali si parla tanto di cittadinanza, «forse sarebbe opportuno riflettere sul significato pieno della cittadinanza». Ne sono convinte le associazioni professionali dei maestri cattolici (Aimc) e dei docenti cattolici di medie e superiori (Uciim), che ieri a Roma hanno dato vita a un seminario nazionale proprio sulle «competenze in materia di cittadinanza». Riflessione a cui ha voluto inviare un saluto anche il segretario generale della Cei, il vescovo di Fabriano-Matelica, Stefano Russo, sottolineando come «essere cittadini vuol dire essere fedeli a una comunità, amandola e contribuendo alla sua buona crescita, declinando la cittadinanza come apertura e dedizione, come appartenenza e coscienza critica». In questo, prosegue il vescovo Russo nel suo messaggio «la scuola può fare molto per sviluppare nei giovani il senso di una cittadinanza responsabile, inclusiva e dinamica».
Proprio per questo i docenti cattolici hanno voluto lanciare un messaggio forte e chiaro all’intera scuola italiana: mai come ora occorre riportare nel percorso educativo quella che un tempo veniva chiamata «educazione civica», l’odierna «educazione alla cittadinanza». Un’educazione rivolta a tutti gli studenti presenti nella scuola italiana, al di là della propria nazionalità di origine. Un percorso che «non parte da zero – commenta Ernesto Diaco direttore dell’Ufficio nazionale Cei educazione, scuola e università –. Lo vediamo in tante iniziative formative promosse da docenti e anche nelle domande e nei messaggi degli studenti, di cui è bello ricordate la sensibilità sui temi dell’ecologia e dell’ambiente». Del resto educarsi alla cittadinanza piena e responsabile è prendersi cura dell’altro e del territorio nel quale si vive.
Lo stesso vescovo Russo, nel suo messaggio, ha sottolineato come «la Costituzione italiana è un giacimento non del tutto compreso ed esplorato di riferimento etici, politici e culturali». Proprio per questo i presidenti nazionali delle due associazioni cattoliche - Rosalba Candela per l’Uciim e Giuseppe Desideri per l’Aimc – hanno illustrato una breve indagine sulle competenze in materia di cittadinanza. La presidente Candela ha fatto riferimento anch’essa alla Costituzione e «al suo valore da rilanciare e promuovere». Da parte sua Desideri, illustrando l’indagine ha evidenziato che il corpo docente «è diviso a metà sulla conoscenza del testo fondativo: per il 50% è sufficiente, mentre il restante 50% si divide tra poco e molto conosciuta». Un cammino tutt’altro che semplice.
Enrico Lenzi
Avvenire, 6 aprile 2019