“Le Conferenze dei Religiosi e delle Religiose in Italia (CISM ed USMI), alla luce dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, dichiarano che sono rimaste deluse di non essere state ascoltate. Lo affermano come cittadini e come servitori di tanta parte della nostra gente. Avevano la speranza di trovare accoglienza delle loro richieste a motivo del senso di responsabilità, profondamente sentito, per il futuro delle nuove generazioni. Questo tempo storico inedito per la grande pandemia del coronavirus è, infatti, una chiamata a creare una grande sinergia per affrontare il futuro immediato attraverso soluzioni condivise per il bene della Nazione”.
Inizia così il comunicato diffuso il 28 aprile scorso dalle presidenze nazionali di CISM e USMI, all’indomani dell’approvazione del Decreto “Cura Italia” senza misure significative a favore delle scuole paritarie.
Dopo aver elencato i motivi della delusione, i rappresentanti degli istituti religiosi si rivolgono al Presidente del Consiglio dei Ministri, affermando di continuare a credere “che compito dei politici, soprattutto in tempi di crisi, sia quello di fare scelte coraggiose, osando un passo in più, magari abbattendo quelle divisioni ideologiche e culturali che sono all’origine del declino del nostro Paese e che non ci consentono di costruire futuro, perché frenati dai fantasmi del secolo breve. Per questo, ancora una volta, ci appelliamo alla Vostra responsabilità sociale e al senso del bene comune, che è insito in ogni rappresentante di questo magnifico Paese che è l’Italia, chiedendovi che nessuno rimanga indietro”.
“Il coronavirus – spiegano i firmatari – ci sta insegnando che lavoro, famiglia e scuola sono la sintesi di un Paese avanzato, che nessuna di queste tre componenti può procedere senza l’altra, non solo in termini temporali ma anche di co-essenzialità e sussidiarietà civica perché il lavoro, la famiglia e la scuola sono costruzione di futuro possibile, anche nell’emergenza”.
Tutto ciò è possibile – concludono – “a condizione che lo Stato definisca interventi specifici come l’erogazione di sussidi per l’iscrizione, la detraibilità integrale delle rette per l’anno 2020-2021, la detraibilità dalle tasse sugli immobili per quegli Istituti che, in una sorta di patto civico ed educativo, metteranno a disposizione della scuola pubblica statale, previo accordo tra le parti, parte dei propri immobili per poter garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche con le nuove regole del distanziamento sociale, in una contiguità istituzionale tra scuola pubblica e privata”.
In allegato il testo integrale del comunicato di CISM e USMI.