UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Chi sono e in cosa credono gli ebrei

Le schede pubblicate da Cei e Ucei si dividono in tre aree: i concetti fondamentali, la vita della comunità ebraica, la storia dell’ebraismo
17 Marzo 2023

Per conoscere meglio l’altro è bene che sia lui a raccontarsi. Vale nella normale vita di relazione, a maggior ragione è regola nel dialogo tra le fedi, anche se si fondano su una radice comune. Per questo è particolarmente significativo il lavoro portato avanti insieme dalla Conferenze episcopale italiana (Cei) e dall’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane). Le sedici schede presentate ieri sono un modo per approfondire la conoscenza dell’ebraismo lontano dai pregiudizi che tanto male hanno provocato in passato e contribuire a sradicare sul nascere quei germogli di antisemitismo che periodicamente riemergono, pure nel nostro Paese.

Si tratta di una concreta testimonianza – spiega la nota introduttiva alle schede – di «come il processo avviato dal Concilio Vaticano II, in particolare con la dichiarazione “Nostra Aetate”, sia attivo, efficace e necessario. È per noi un punto di non ritorno – recita ancora l’invito alla lettura – che ha dato avvio a un processo irreversibile: dall’insegnamento del disprezzo all’insegnamento del rispetto fino al dialogo, al riconoscimento reciproco, all’amicizia, alla collaborazione. Un cammino lungo irto di difficoltà ma anche già ricco di frutti», E il fatto che questa pubblicazione sia destinata ai ragazzi e ai loro insegnanti va proprio nella direzione del laboratorio, del cantiere in cui lavorare perché diventi casa di un’autentica cultura del rispetto. In più, particolare non da poco, queste pagine di approfondimento e studio sono scritte in maniera chiara, semplice e rispondono a “curiosità di base” sull’ebraismo e chi lo professa. Comprese le domande che altrimenti non si avrebbe il coraggio di porgere.

Complessivamente le sedici schede sono divise in tre grandi aree: “i concetti fondamentali”; “la vita della comunità ebraica” e “la storia dell’ebraismo”. Tutto il necessario insomma per vincere i pregiudizi e scoprire quanto patrimonio comune unisca cristiani e ebrei. Quanto ai contenuti si parte dalla composizione della Bibbia ebraica o Tanakh e dalle diversità con quelle cristiana per poi soffermarsi sull’unità tra Torah scritta e orale, sul nome di Dio nell’ebraismo, su Israele popolo eletto, sulla relazione tra giustizia e misericordia fino al capitolo sui precetti che l’ebreo è tenuto a rispettare: 613 di cui 365 (come i giorni dell’anno) divieti e 248, il numero delle parti che compongono il corpo umano, doveri.

La seconda parte della pubblicazione riguarda invece, se così si può dire, i ritmi della comunità ebraica, il suo calendario, le feste e i riti che lo cadenzano, la centralità dello Shabbat, il sabato, e il valore del digiuno, i compiti dei rabbini, le tappe (dalla circoncisione al matrimonio alla sepoltura), che segnano l’esistenza di un fedele “normale”, la presenza femminile, il popolo d’Israele e la sua terra. L’ultimo grande capitolo o Area 3, infine, tratta più direttamente i rapporti tra cristianesimo ed ebraismo. A partire, e non potrebbe essere altrimenti, dalla figura di Gesù e, subito dopo, da un focus su Paolo.

Quindi la storia degli ebrei italiani e il dialogo ebraico-cristiano con la svolta impressa dal Concilio Vaticano II. Il tutto presentato con efficace sintesi supportata da un’agile bibliografia pensata per chi voglia approfondire i contenuti della singola scheda. L’ultima, molto interessante, è dedicata al significato corretto di alcuni termini: da ebreo ad antigiudaismo, antisemitismo, antisionismo, fino alle correnti dell’ebraismo. Un modo per capire quante cose non si sanno e colmare le lacune. Sui banchi scolastici. Ma anche dopo.

Riccardo Maccioni

Avvenire, 16 marzo 2023