UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Chi chiude, chi prova a restare in piedi: la resistenza del Nord Est

La prima linea è costituita da parrocchie ed enti locali, che vogliono difendere i presidi educativi
13 Febbraio 2023

Le colline del Prosecco superiore, protette dall’Unesco, 150mila visitatori l’anno, 606 milioni di fatturato. È in questo contesto che Combai ha dovuto rinunciare, nel settembre scorso, alla propria scuola materna; solo 10 iscrizioni. A neppure 10 chilometri di distanza, Valdobbiadene, la capitale italiana delle “bollicine”, meno di 10mila abitanti, di nidi e materne ne vanta ben 6. E tutte in salute. Dall’altra parte della pedemontana trevigiana, a Cison di Valmarino, l’asilo paritario “Annibale Brandolini” è riuscito a salvarsi in corner, l’estate scorsa: 40 i bambini. Per garantire l’avvio delle lezioni a settembre servivano 25mila euro. In poche settimane sono state raccolte donazioni per oltre 34.500 euro. Le iscrizioni sono più che sufficienti anche per il prossimo anno. Ma la parrocchia non è in grado di farcela da sola. È dunque allo studio una forma diversa di gestione, protagoniste le stesse famiglie. Restiamo fra le colline del Prosecco e dell’Unesco: a Tarzo operano due scuole dell’infanzia paritarie, il Comune sta riqualificando una sede unica a Corbanese. Insomma, a denti stretti, tra Veneto e Friuli si lavora per non chiudere nessuna realtà.

La scuola dell'infanzia paritaria “Suor Armanda Profili” di Osoppo (Udine), importante centro produttivo dell'area pedemontana friulano, non solo è stata salvata, ma rilanciata attraverso il progetto “Villaggio educante” della Fism. In precedenza aveva una gestione parrocchiale e si era ridotta a 7 iscritti e quindi era destinata alla chiusura. La gestione è passata alla Fondazione arcivescovile delle scuole cattoliche diocesana di Udine, nell'ambito del progetto “Insieme per il futuro” promosso unitamente a Fism Udine. Nell'anno scolastico in corso sono stati attivati 21 posti di nido integrato assicurando alla struttura una continuità nell'azione educativa, peraltro fermamente voluta anche dall'Amministrazione comunale, con la quale è stata stipulata un’apposita convenzione. Di esito completamente diverso, invece, quanto accaduto a Gorizia, dove la scuola dell'infanzia paritaria gestita dalla Congregazione delle Ancelle di Gesù Bambino con il 1° settembre 2022 ha chiuso definitivamente, pur in presenza di domande di iscrizione. La Congregazione, infatti, a fronte delle difficoltà di gestione ha deciso di destinare gli ampi locali a disposizione ad altre utilizzazioni.

Ritornando in provincia di Treviso, qui il 74% delle scuole dell’infanzia sono paritarie: ben 222 contro le 80 statali, di cui 210 associate a Fism. «Si tratta di scuole senza scopo di lucro, gestite da enti del privato sociale (parrocchie, congregazioni, fondazioni, associazioni di genitori), che fanno parte del sistema pubblico nazionale d’istruzione e accolgono chiunque ne accetti il progetto educativo ispirato ai valori della Costituzione e dell’antropologia cristiana» spiega Simonetta Rubinato, presidente Fism. Gli iscritti per il 2022-2023 alle scuole dell’infanzia sono calati del 10,65% (-1.358), quelli dei nidi risultano 87 in meno (-5,66%). In contrazione anche le sezioni Primavera, con -43 iscritti (-5,46%). Le difficoltà? «Siamo ben consapevoli che le nostre famiglie sono costrette a pagare una retta doppia rispetto alla spesa nella materna statale a causa della mancata attuazione della parità da parte dello Stato. Per questo non ci scoraggiano le difficoltà economiche, aggravate in questo periodo dagli aumenti dei costi e dal calo delle iscrizioni per la denatalità (circa 1.000 in meno negli ultimi tre anni). Anzi: vogliamo investire sempre più in formazione e puntare sulla qualità e flessibilità dei servizi alle famiglie». Analogo è l’impegno che viene espresso da Roberto Molinaro, presidente Fism del Friuli, «magari anche con l’aggiunta di proposte innovative: noi ci siamo dati l’obiettivo di aumentare di 100 unità i posti disponibili negli asili nido sui territori interessati ed è già iniziato, per questo, il ricco calendario degli atelier che rafforzano la proposta didattica di nidi e scuole dell’infanzia».

Francesco Dal Mas

Avvenire, 12 febbraio 2023