UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cellulari vietati fino alle medie

Il ministro Valditara ha firmato la circolare. Via libera anche al ddl sulla condotta
11 Luglio 2024

Giro di vite del governo sull’utilizzo dei cellulari a scuola. Dando una decisa accelerata a un dibattito in corso da tempo tra gli addetti ai lavori e nel Paese, ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato la circolare che vieta l’utilizzo degli smartphone, anche ad suo didattico, almeno fino alle medie. «Io non credo che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie sottolinea Valditara –. E questo ovviamente non significa l’uso del tablet o del computer che devono essere però utilizzati sotto la guida del docente».

La decisione incontra il consenso del Movimento Italiano Genitori (Moige), che, con il direttore generale Antonio Affinita, parla di «passo avanti nella gestione di una corretta digitalizzazione nella scuola». «Siamo contenti di questa iniziativa, perché mette ordine dinanzi ad usi impropri della tecnologia specie all’interno del mondo della scuola – aggiunge Affinita –. Oggi le scuole hanno un’ampia disponibilità di tecnologia, ma va usata con responsabilità coinvolgendo anche i genitori. Occorre agire sempre con equilibrio nella digitalizzazione valutando i rischi e le opportunità che ogni strumento porta con sé. Perciò riteniamo positivo ed auspicato il divieto dei cellulari».

Novità importanti anche sul versante del voto in condotta, altro tema “caldo” dell’anno scolastico. In Commissione alla Camera è stato approvato il disegno di legge del Governo, che prevede la bocciatura (o la non ammissione agli esami) in caso di votazione inferiore a 6.

Previsto anche il ritorno dei giudizi sintetici alla scuola primaria. «È un importante passo avanti per l’introduzione di norme decisive per ridare autorevolezza ai docenti e ripristinare nelle nostre scuole il principio di responsabilità individuale – commenta Valditara –. Una cittadinanza matura implica doveri, oltre che diritti, e la consapevolezza di appartenere ad una comunità che richiede comportamenti solidali, ispirati alla cultura del rispetto, indispensabile per contrastare le varie forme di bullismo, e di violenza».

L’accelerazione impressa dall’esecutivo al ddl sul voto in condotta non è, però, piaciuta all’opposizione che, con la capogruppo del Partito democratico alla Camera, Chiara Braga, parla di «inaccettabile forzatura». «Di fronte a un aumento continuo di decreti, approvati quasi sempre con la fiducia limitando il dibattito, ci siamo trovati davanti all’ennesima forzatura, quella di porre all’esame dell’aula il provvedimento sul voto in condotta senza tenere conto dell’opinione delle opposizioni», sottolinea la deputata democratica. Durissima la critica della capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella: «Parlare di scuola quando è chiusa non ci piace affatto, é una vigliaccata».

Infine, intervenendo a un convegno su scuola e Intelligenza artificiale, Valditara ha annunciato il ritorno al «diario di una volta». «Con quella rivoluzione per cui bisognava andare verso le nuove tecnologie sempre e comunque, i compiti a casa venivano messi sul registro elettronico, su quella scheda elettronica che un bambino era costretto a consultare oppure doveva ricorrere ai genitori - ha ricordato il Ministro -. Fermo restando che i genitori continueranno a essere avvisati con questo strumento, ho disposto che per il prossimo anno scolastico e per gli anni successivi ritorni il diario di una volta dove il bambino segna a penna che cosa deve fare per domani, per dopodomani, e i compiti a casa», ha concluso Valditara.

Paolo Ferrario

Avvenire, 11 luglio 2024