«Quello che ci è stato consegnato non è solo uno spazio da 'sistemare' e da 'riempire', ma anche e soprattutto un patrimonio di princìpi e di valori da reinvestire nel mutato contesto antropologico, culturale e sociale. Una grande tradizione educativa che ci è chiesto di reinterpretare e mettere al servizio dei bisogni di questa comunità e non solo di essa: questa sede dovrà essere capace di attrarre studenti da altre aree del Paese e dall’estero». Un messaggio, al tempo stesso un nuovo impegno, lanciato dal magnifico rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli, durante il Dies Academicus (l’inaugurazione dell’anno accademico) 2018-2019 a Brescia.
Un appuntamento, ospitato quest’anno nell’aula magna del polo culturale diocesano all’interno dell’ex seminario. E che è culminato con la benedizione del vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, al cantiere aperto per la realizzazione del nuovo Campus universitario della Cattolica: un’operazione sostenuta da un investimento di venti milioni di euro coperto con mezzi propri e in parte grazie al supporto di istituzioni,fondazioni e privati.In un’ampia porzione dell’ex seminario – i lavori sono iniziati lo scorso gennaio – prenderà forma il maxi intervento: come ha ricordato anche il rettore, si svilupperà su un lotto di 20.500 metri quadrati. Le superfici finali a disposizione, distribuite ai vari piani, saranno pari a 14.700 metri quadrati considerate quelle esistenti e ai 1.800 mq di ampliamento previsti. All’interno troveranno spazio, tra l’altro, una biblioteca con sala lettura da 70 posti e due depositi libri da 180.000 volumi, 29 aule di diverso taglio per un totale di 2.000 posti, tre laboratori di informatica per 105 posti, 13 laboratori di fisica. Previsti anche una nuova cappella, al servizio del Campus, una sala mensa da 200 coperti, spazi per attività sportiva (palestra e campo da calcio) e quasi 17.000 metri quadrati esterni di cui 10.000 a verde per aggregazione, svago e studio.
L’intervento dovrebbe concludersi entro l’estate 2020, con l’auspicio di poter avviare l’attività nella nuova sede («che non andrà a sostituire quella storica di via Trieste», ha precisato Anelli) con l’anno accademico2020-2021. Il rettore ha sottolineato che «se la storia è insieme testimonianza del passato, esempio e annuncio del presente, nella trasformazione dell’edificio dell’allora seminario in una funzionale struttura universitaria, si realizza un passaggio di testimone di cui l’Università Cattolica avverte il carico di responsabilità». Quindi, ha precisato che «la scelta di investire risorse importanti» per dare all’ateneo «una sede nuova e adeguata», raccogliendo e riorganizzando quanto oggi è distribuito in diverse collocazioni, «nonnasce solo da un’esigenza di risistemazione logistica». La decisione «trova origine e alimento nelle profonde radici che l’ateneo, nato milanese, ha stabilito nella cultura e nella storia di Brescia e mira a consentire un loro sviluppo in uno spazio più ampio e meglio attrezzato».
Il vescovo di Brescia, dopo aver presieduto la Messa e prima di benedire il cantiere, ha sviluppato la lectio magistralis dal titolo 'Il bello del vivere. L’umanesimo cristiano oggi'. Dopo aver guardato ai giovani, considerati «la priorità», monsignor Tremolada ha evidenziato tre aspetti: il significato del termine santità, il nesso con l’umanesimo cristiano e gli aspetti di più stretta attualità. La santità, ha ricordato il presule, non va vista come perfezione inarrivabile, quindi quasi scomoda, elitaria, ma come sinonimo di bellezza, intesa come il lato buono dell’umanità. E la nuova sede della Cattolica è legata a questo aspetto: lo testimonia anche il fatto che il secondo lotto del seminario fu inaugurato nel 1959 proprio dall’allora cardinale Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, proclamato santo da papa Francesco lo scorso ottobre.
Tremolada, concentrandosi sul significato di umanesimo cristiano, ha proposto esempi concreti, azioni che chi è cristiano non può esimersi dal compiere: tra queste l’ospitalità, tema molto dibattuto, intesa dal vescovo come «l’apertura di porti a chi è in costantenavigazione».