Non dimentichiamoci dei più piccoli, spezziamo i circuiti che alimentano la povertà. Il richiamo della seconda giornata del convegno nazionale delle Caritas diocesane in corso a Milano tocca diversi a- spetti. In particolare, preoccupa molto nel biennio post pandemico l’incidenza di povertà tra i minori di 18 anni.
Le antenne sui territori dell’organismo pastorale già due anni fa furono le prime a lanciare l’allarme sui ragazzi rimasti chiusi in casa e privi di strumenti per seguire le lezioni. Soprattutto i più poveri che hanno toccato il valore più alto dal 2005 per un totale di bambini e ragazzi poveri che, nel 2020, raggiungeva un milione e 346mila. Mentre secondo Eurostat nel 2020 il 13,1% dei giovani italiani tra i 18 e i 24 anni aveva abbandonato la scuola, fermandosi alla licenza media. La media europea è del 9,9% e l’Italia si trova agli ultimi posti della classifica.
La povertà educativa è al centro della lettera-appello indirizzata al ministro dell’istruzione Bianchi e firmata da Ludovico Albert, Marco Rossi Doria, Franco Lorenzoni, Andrea Morniroli, Vanessa Pallucchi, il direttore della Caritas don Marco Pagniello e Chiara Saraceno. Sono i membri del Gruppo di lavoro nominato dal Miur per elaborare le indicazioni di contrasto alla dispersione scolastica e il superamento dei divari territoriali nell’ambito dell’attuazione del Pnrr. I firmatari sostengono che causa ritardi si rischia di perdere l’occasione di usare gli investimenti previsti per la lotta alla povertà educativa.
«Siamo in attesa – si legge nella lettera – di un riscontro politico e di un avvio delle azioni necessarie ad attuare le indicazioni, che finora non è giunto. Siamo molto preoccupati. Perché siamo consapevoli dell’attesa per un investimento che deve raggiungere presto e bene scuole che hanno saputo resistere con competenza e passione in anni di grave disinvestimento e territori colpiti da crescente povertà educativa. Perché non abbiamo ricevuto una risposta ufficiale su un programma di investimento educativo a sostegno dei soggetti e delle situazioni più fragili, che fa tesoro dell’esperienza».
Durante le scorse settimane, il Gruppo di lavoro di cui fa parte il direttore della Caritas nazionale ha prodotto un documento dettagliato con puntuali indicazioni e raccomandazioni operative elaborate al fine di «non ripartire ogni volta daccapo», consegnato al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Finora nessuna risposta. Il proseguimento dei lavori ha visto iniziare la discussione delle delegazioni sulle tre vie indicate lo scorso anno dal Papa alla Caritas durante l’udienza per i 50 anni, vale dire gli ultimi, il Vangelo e la creatività. Discussione che sarà ripresa oggi in quattro assemblee tematiche guidate rispettivamente dal presidente della Caritas libanese Michel Abboud, dalla sociologa Chiara Giaccardi, dall’economista Leonardo Becchetti e dall’urbanista Elena Granata. Alle 21 l’incontro 'Note di pace' con gli interventi dei responsabili di Caritas Ucraina e Caritas Spes, del direttore di 'Avvenire', Marco Tarquinio, e di 'Famiglia cristiana', don Stefano Stimamiglio, accompagnati dalle note di due violiniste, una russa e l’altra ucraina.
Paolo Lambruschi
Avvenire, 22 giugno 2022