“Carissimi, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico non voglio farvi mancare una parola di augurio e di incoraggiamento per il nuovo tratto di strada che avete intrapreso con i vostri insegnanti”. Inizia così la lettera che mons. Lorenzo Loppa, vescovo di Anagni-Alatri ha inviato nei giorni scorsi agli studenti della sua diocesi.
“Inoltre – prosegue Loppa – mi ha convinto a scrivervi un altro motivo: proprio in questi giorni, in Vaticano si sta svolgendo la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che ha come tema: ‘I giovani, la fede e il discernimento vocazionale’, e che tratterà in particolare l’accompagnamento dei giovani alla scoperta del sogno di Dio su di loro, alla gioia dell’amore e ad una vita riuscita... Nel cammino di preparazione all’evento la voce dei vostri coetanei è risuonata alta e forte, chiedendo alla Chiesa di avvicinarsi a loro con atteggiamento di ascolto e di accoglienza. Nell’indicare al Sinodo il percorso da seguire offrendogli una sorta di carta di lavoro, i giovani hanno espresso il desiderio di una Chiesa più autentica, meno istituzionale e più relazionale, più amica e meno distante, che si manifesti in comunità trasparenti, attraenti, comunicative, accessibili e gioiose. Molti di loro hanno chiesto una liturgia meno ingessata e più viva; una predicazione più attuale e in sintonia con la loro vita”.
Il vescovo sottolinea come il Sinodo abbia già dato inizio “ad una nuova primavera, come quella che abbiamo vissuto durante e dopo il Concilio Vaticano II. Di questa primavera, di cui tanti ragazzi e giovani saranno protagonisti, beneficeremo tutti. Abbiamo bisogno di voi: non solo del vostro pensiero, dei vostri sogni e dei vostri progetti, ma anche delle vostre critiche, delle vostre perplessità e dei vostri suggerimenti. Chiedete di essere ascoltati, di essere accompagnati sulle strade della vita. Chiedete attenzione, rispetto e amicizia a noi adulti. Chiedete tempo e disponibilità a noi sacerdoti, agli insegnanti, ai genitori. Chiedete alle nostre comunità parrocchiali più sobrietà, più apertura verso ragazzi e adolescenti, più sensibilità verso le tante forme di povertà. Chiedete meno parole e ritualismo e più umanità e condivisione. Fatevi sentire e non abbiate paura di risultare importuni e invadenti”.
Conclude mons. Loppa: “Gesù Cristo è il Vivente, ieri, oggi e sempre. Chi sceglie di seguirlo guarda la vita diversamente ma, soprattutto, non perde nulla di quanto la rende pienamente umana. Nella vita non si va avanti per divieti o permessi. Si va avanti per ideali, per fede, per amore. Gesù Cristo vi vuole bene e vuole la vostra riuscita e la vostra felicità. Con Lui la vita non si conserva, come si fa con un tesoro, in cassaforte. Con Lui la vita viene vissuta e spesa al servizio degli altri. La Sua Parola e la comunione con Lui ci fanno compiere cose che rivestono di luce e di umanità i nostri sogni. Egli solo è capace di condurci alla vera libertà, andando incontro al nostro desiderio di vita. A voi giovani e ai vostri genitori, agli insegnanti, dirigenti e operatori scolastici tutti, un saluto affettuoso e l’augurio di ogni bene”.
In allegato il testo integrale della Lettera di mons. Loppa.