“Un progetto educativo nuovo, che mette al centro la crescita umana e scolastica dei nostri ragazzi anche grazie all’accompagnamento personale da parte degli insegnanti”. Francesca Guizzardi, docente di matematica e referente del plesso scuole medie «Malpighi Revedin», non ha dubbi su quale sia il cuore del progetto «Campus» che dal 2018 è ospitato nella sede di piazzale Bacchelli, presso il Seminario.
«I ragazzi durante i primi due anni del percorso scolastico - prosegue Guizzardi si fermano qui anche nel pomeriggio. Ciò ci permette, per la prima volta, di osservare da vicino quello che solitamente è il tempo dello studio domestico. In questo modo ci è possibile accompagnarli, prestando attenzione alle specificità e difficoltà di ognuno, puntando sull’indipendenza e sull’apprendimento di un metodo di studio personale». I ragazzi possono usufruire di questa opportunità perché hanno a disposizione una struttura quasi interamente riqualificata nel corso degli ultimi anni, grazie ad un accordo fra il Seminario arcivescovile e la «Fondazione Opizzoni».
«Anche il grande spazio verde che ci circonda non è secondario nella possibilità di attuare il modello “Campus” continua Guizzardi permettendoci di svolgere diverse attività laboratoriali pure all’aperto. Si tratta di momenti che fanno crescere la cooperazione, il pensiero logico la progettualità, ma sono fondamentali anche per mettere in evidenza le doti specifiche di ognuno. Siamo muniti di grandi laboratori didattici nei quali i ragazzi passano svariate ore.
Da questo punto di vista la novità per il prossimo anno scolastico sarà l’introduzione di “Steam”, un progetto di carattere tecnologico, scientifico e informatico che per tre ore alla settimana potrà impegnare i nostri ragazzi al posto dello studio di una seconda lingua oltre all’inglese». Il progetto affonda le sue radici nel 2009, quando il Seminario arcivescovile si ritrovò con un’ala dei suoi edifici inutilizzata. Da allora iniziarono una serie di riflessioni e valutazioni con l’arcivescovo, prima Carlo Caffarra e poi Matteo Zuppi, per dare una nuova vita alla struttura pur nel solco della specificità formativa del luogo. «Oggi possiamo dire - afferma monsignor Roberto Macciantelli, rettore del Seminario arcivescovile - che qui sulla collina di piazzale Bacchelli ha di nuovo sede un polmone formativo della città, con una prossimità anche fisica che parte dagli studenti della scuola media e arriva ai gradi accademici della Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna e alla comunità del Seminario.
Oggi la “Fondazione Cardinale Carlo Opizzoni” e il Seminario arcivescovile fanno parte di un Comitato che condivide vari aspetti della vita scolastica della scuola media “Malpighi Revedin”, dalla programmazione alle linee educative». A legare la comunità del Seminario alla scuola media, oltre alla prossimità storica e fisica, c’é anche la presenza di don Cristian Bagnara. E’, infatti, l’insegnante di religione di tutte e otto le classi che aderiscono al progetto e pure vice rettore del Seminario. «Vivo questo impegno - spiega don Bagnara come una grande risorsa per il mio ministero, perché mi porta a relazionarmi coi ragazzi e con le loro esigenze e difficoltà. Pur avendo una sola ora settimanale con ogni classe ho intrapreso una buona interazione e anche con le famiglie, che vedono come un’opportunità la possibilità di rapportarsi con me. Durante il primo “lockdown”, fra marzo e aprile, ho vissuto con loro la didattica a distanza come ogni mio collega. Il dover stare a casa adattandosi a qualcosa di molto diverso dalla normalità cui erano abituati li ha fatti crescere. Oggi, tornati “in presenza”, li vedo certamente più maturi e attenti anche alle norme di sicurezza che tutti dobbiamo rispettare».
Marco Pederzoli
Bologna Sette, 17 gennaio 2021