Mini invasione di studenti e insegnanti giovedì 2 maggio, dalle 14.30 alle 17 a Villa Pallavicini (via Lepido 196), per la «Festa dei Doposcuola». Gli studenti troveranno, dalle 14 alle 14.30, una zona accoglienza nel gazebo di legno in cui riceveranno un sacchetto di carta con strisce di stoffa (rossa, blu, gialla, verde) da indossare per caratterizzare le varie squadre in cui saranno divisi i ragazzi di ogni doposcuola; post-it su cui scrivere un pensiero per il vescovo da affiggere al cartellone-albero; un foglietto col testo della canzone da cantare tutti insieme.
Dopo l’accoglienza ci si sposterà in zona palco. Qui, dalle 14.30 alle 15, Carla, Fulvio ed Elena intratterranno con l’animazione gli studenti in attesa del vescovo. L’arcivescovo arriverà alle 15 e rivolgerà il suo saluto a tutti i partecipanti.
Gli studenti potranno poi recarsi nel grande campo centrale che sarà diviso in 4 aree per i giochi a squadre (corsa coi sacchi, tiro alla fune, staffetta e palla prigioniera). Al termine la merenda sotto il tendone (offerta da Felsinea ristorazione). Verranno infine donati a ciascuno uno zainetto (da Emilbanca) e libri (dalla libreria Paoline).
«Il servizio di doposcuola per le classi medie – racconta Sara Orlandini, responsabile del doposcuola della parrocchia di Santo Stefano di Bazzano – è iniziato nell’anno scolastico 2015/16, quando la nostra parrocchia, attraverso la Scuola dell’infanzia parrocchiale paritaria, cercò di rispondere alle esigenze di alcune famiglie di lavoratori, che necessitavano più che in passato di un aiuto concreto, di qualcuno a cui potersi appoggiare per seguire i figli nello studio pomeridiano. Si è cercato così di offrire una struttura solida e affidabile, dove con serietà si potesse portare un aiuto concreto. Il tempo – continua Sara – è passato veloce: il numero di richieste è aumentato e con queste la consapevolezza di giocare un ruolo importante per le famiglie del territorio. Ci si è resi conto da subito che a Bazzano sono tante le famiglie recentemente immigrate, di origini non italiane e di diversa cultura, in cui i ragazzi faticano a trovare un aiuto concreto nei compiti o un supporto nell’apprendimento della lingua italiana. Il primo gruppo con cui abbiamo cominciato a lavorare – sottolinea ancora Sara – era di dimensione contenuta, situazione che ci ha dato modo di toccare con mano le esigenze dei singoli e le potenzialità del gruppo.
Oggi contiamo una ventina di iscritti e ciò che offriamo loro è il servizio di assistenza ai compiti, attivo tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì. La conoscenza dei singoli e delle loro esigenze individuali è fondamentale per poter sviluppare veri e propri metodi personalizzati per ciascuno, quasi un vestito “su misura”. Ogni ragazzo sperimenta infatti proprie difficoltà, e ha bisogno di aiuti e di stimoli differenti per cercare di tenere il passo preparandosi agli studi successivi. All’inizio del pomeriggio i ragazzi si possono concentrare sui compiti a loro affidati, principalmente per assolvere gli obblighi per il giorno successivo, ma non solo: devono imparare ad organizzarsi per svolgere i compiti talvolta anche con largo anticipo, come accade ad esempio per ricerche o lavori individuali o di gruppo.
L’educatore non deve solo correggere errori di grammatica o verificare calcoli in riga e in colonna: il compito più arduo è quello di far sì che i ragazzi siano autonomi nello studio, aiutandoli a scoprire e sviluppare il proprio personale metodo di apprendimento, che potrà aiutarli in particolare negli studi superiori. E dopo lo studio, l’immancabile merenda, per potersi svagare un poco, tra amici, dalle fatiche della giornata».
(P.Z.)
Bologna Sette, 28 ottobre 2019