UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bianchi: è l’ultima curva

Il ministro convoca i sindacati e sollecita la stipula di «un patto per costruire una comunità civile»
11 Marzo 2021

La pandemia ha precipitato gli studenti italiani «in una condizione che forse hanno trovato i loro bisnonni». Un salto all’indietro di decenni che, però, non deve far perdere loro la voglia di lottare, perché «siamo all’ultima curva» e «abbiamo un Paese da ricostruire». Così, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha inquadrato l’attuale condizione di otto milioni di alunni, per il 75% riconsegnati da lunedì alla didattica a distanza, intervenendo alla presentazione del “Bando per le comunità educanti”, promosso da “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

«Certo che c’è la pandemia – ha aggiunto il ministro – e ha esasperato le situazioni. Ma le diversità, le disuguaglianze c’erano anche prima. Oggi sono insostenibili ma c’erano anche prima. Siamo il Paese che ha il più alto tasso di dispersione d’Europa, la più alta differenza tra territori nello stesso Paese. Noi dobbiamo spezzare questo circuito infame e la via è quella di costruire una comunità educante. Bisogna fare un patto di comunità tra tutti coloro che assumono la responsabilità di costruire una comunità civile», ha concluso Bianchi. Che ha convocato i sindacati della scuola il 16 marzo per l’apertura del confronto sul “Patto per l’istruzione e la formazione”.

Intanto, da oggi riaprono le scuole in Calabria. Il Tar ha sospeso l’ordinanza emessa venerdì dal presidente facente funzione della Regione, Nino Spirlì, che sospendeva la didattica in presenza in tutte le scuole (ad eccezione dei nidi nella fascia di età 0-3) con attivazione della Dad. Il Tar, che ha fissato l’udienza di merito per il 14 aprile, ha così accolto il ricorso presentato da un gruppo di genitori, docenti, presidi e associazioni di tutta la Regione. Anche in Emilia Romagna un gruppo di 33 genitori si è rivolto al Tar chiedere l’annullamento dell’ordinanza emessa dal presidente della Regione relativamente alla Dad.

Per i giudici amministrativi calabresi, l’ordinanza di Spirlì «avrebbe dovuto trovare fondamento in un quadro epidemiologico orientato nettamente verso un peggioramento dei parametri», con dati dei contagi da zona rossa e non gialla, dove è, invece, collocata la Calabria. «La normativa statale – si legge nel decreto del Tar – contempla esclusivamente per le aree in zona rossa la sospensione delle attività scolastiche in presenza laddove la Calabria è collocata in zona gialla dal 29 gennaio scorso per la quale resta confermata la didattica in presenza, oltre che, giova ricordarlo, l’apertura degli esercizi commerciali (bar, ristoranti) e delle attività produttive».

Pronta la replica di Spirlì: «Il Tar ha deciso e si assume la responsabilità. Mi auguro che le prossime settimane non siano dolorose dal punto di vista dell’aumento dei contagi. Noi comunque continueremo a lavorare per tutelare la salute di tutti i calabresi». «La presenza delle varianti – ha aggiunto il presidente facente funzione della Calabria – è stata acclarata su campioni per cui le varianti sono già presenti sul territorio in buon numero». «Compiacimento» e «soddisfazione» è stata invece espressa dai legali che hanno depositato il ricorso al Tar, «nell’interesse di numerosi genitori preoccupati della crescita psico-fisica e culturale dei loro figli».

Paolo Ferrario

Avvenire, 10 marzo 2021