UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bassetti: “Tolta ai ragazzi una parte della giovinezza”

In un’intervista a Il Messaggero, il presidente della CEI parla di didattica a distanza e della parità scolastica “che manca in Italia”
3 Marzo 2021

“Bisogna assumersi la responsabilità delle proprie azioni guardando soprattutto al futuro. Salviamo il futuro dei nostri giovani!». È l’appello del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, lanciato tramite le colonne del quotidiano Il Messaggero, che l’ha intervistato il 2 marzo scorso.

A una domanda sulla didattica a distanza il cardinale risponde dicendosi “estremamente preoccupato: dai bambini della scuola primaria agli adolescenti delle scuole superiori. Stanno sopportando sulle loro spalle il prezzo più grande di questa pandemia. Perché gli è stato tolto un pezzo della loro giovinezza, della loro vita, della loro crescita. Non c' è sviluppo umano completo, infatti, senza relazioni interpersonali. Penso soprattutto agli adolescenti che vivono nelle grandi città, magari in piccoli appartamenti. È oggettivamente una condizione durissima di sradicamento e di chiusura. Occorre ripensare il loro rientro nella vita quotidiana, farli sentire di nuovo protagonisti e non solo spettatori passivi di una crisi sanitaria così grave. Servirebbe una proposta innovativa per il prossimo anno scolastico”.

Il pensiero del presidente della CEI va anche alle scuole cattoliche: “Voglio innanzitutto premettere – risponde a Franca Giansoldati – che le scuole di ispirazione cattolica non sono istituti privati ma sono scuole paritarie e pubbliche a tutti gli effetti. Negli ultimi anni, effettivamente, sono state chiuse molte scuole cattoliche. Nello stesso tempo, però, ce ne sono altre che rinascono in forma nuova, quasi di autogestione. Questo dato è interessante e ha molti significati”. Per il cardinale, “vuol dire che non è cessata la domanda di educazione cristiana che le famiglie desiderano dare ai propri figli. La vita delle scuole cattoliche non è però facile visto che manca in Italia quella vera parità che altri Paesi riescono a garantire tra scuole statali e non statali. Senza dubbio, però, tutta questa situazione deve essere un monito all' educazione cattolica: forse è venuto il momento di ripensare un po' l’essenza e l' identità di queste scuole”.