UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Bacini scolastici? Lavoriamo sull’integrazione»

La riflessione dei genitori delle scuole cattoliche della Lombardia: occorre una reale autonomia e un rinnovato patto scuola-famiglia
11 Giugno 2021

La proposta di ripristinare i “bacini scolastici” per evitare la cosiddetta “fuga dei bianchi” dagli istituti scolastici di periferia, frequentati massicciamente dai figli delle famiglie di immigrati, lascia «fortemente perplessi» i genitori di Agesc Lombardia, l’associazione delle famiglie delle scuole cattoliche paritarie.

«Si tratta di un tema delicatissimo – ricorda Silvio Petteni, presidente di Agesc Lombardia, che ha firmato una presa di posizione con il Comitato di presidenza – che in parte ci riporta indietro alla fine degli anni ’70 quando lo Stato sceglieva la scuola per i nostri figli e ci obbligava a portarli per equilibrare il flusso dei ragazzi nei vari plessi stracolmi allora di alunni. L’Agesc già allora si oppose a questa decisione, che ora si ripresenta per altro motivo molto più delicato, ma la natura è la stessa. È un fatto culturale di inclusione che riguarda tutta la comunità e non si risolve con un obbligo sterile».

Secondo l’associazione dei genitori lombardi, riproponendo i bacini scolastici si corre «il rischio evidente» si costituire «classi con soli alunni italiani in alcune scuole e altre con una forte maggioranza di stranieri». «L’autonomia scolastica, le esperienze Erasmus e la necessità di “mobilità educativa” su tutto il territorio europeo – riflette Petteni – vanno da anni nella direzione opposta rispetto all’idea del ripristino dei bacini scolastici. La scuola non può essere usata per risolvere problemi di altra natura, o che ogni anno spuntino idee di “pseudo riforma” soprattutto cercando di rispolverare soluzioni che appartengono ad un passato ideologico».

In gioco, sottolinea l’Agesc, c’è lo stesso principio dell’autonomia scolastica e della libertà educativa. «L’accesso al “sapere” – conclude il presidente di Agesc Lombardia – non si risolve limitandosi a soluzioni relative al tempo scuola e agli spazi a disposizione dei plessi scolastici. L’Agesc Lombardia vede in una reale autonomia delle scuole insieme ad un rinnovato patto scuola-famiglia la strategia migliore per affrontare il tema dell’integrazione che deve essere trattato insieme al tema della dispersione scolastica. Le famiglie rinnovano il diritto di poter scegliere la scuola che ritengono più idonea per una crescita armonica dei propri figli. Vigileremo affinché l’auspicata integrazione non leda il diritto alla libertà di scelta educativa che è di tutte le famiglie a prescindere dalla loro provenienza, nazionalità o cittadinanza».

Paolo Ferrario

Avvenire, 11 giugno 2021