UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ateneo in campo per le popolazioni colpite dal sisma

L’Università di Bergamo si mobilita con servizi e raccolte a favore di studenti e famiglie
20 Febbraio 2023

È un dolore senza confini. Anche la solidarietà, però, unisce terre lontane. Bergamo, la Turchia e la Siria. L’abbraccio alle popolazioni colpite da quel terrificante terremoto coinvolge anche il mondo universitario: in questa emergenza l’Università di Bergamo si è attivata su più fronti, perché il dramma ha toccato anche parecchi giovani che qui studiano. L’ateneo bergamasco conta infatti ben 84 studenti turchi e uno studente siriano, che nei propri luoghi d’origine hanno famiglie e conoscenti colpiti o sfiorati da una tragedia le cui conseguenze dureranno ancora a lungo. Uno choc forte, che ha portato l’Università degli Studi di Bergamo ad attivare specifici servizi a loro supporto.

Il rettore Sergio Cavalieri ha inviato una lettera a questi studenti, esprimendo a nome di tutta la comunità accademica una «piena vicinanza alle popolazioni colpite» e offrendo loro la possibilità di richiedere supporto psicologico tramite il servizio di counselling; è stato attivato anche uno specifico servizio di tutorato per chiunque si trovi ancora in Turchia o in Siria ed è impossibilitato a rientrare in Italia in tempo per l’inizio delle lezioni, con un apposito indirizzo mail per gestire le comunicazioni durante quest’emergenza. «Attraverso le azioni messe in campo dal nostro Ateneo – sottolinea Sergio Cavalieri, rettore dell’Università degli studi di Bergamo – vogliamo manifestare vicinanza ai cittadini turchi e siriani, familiari, amici e conoscenti dei nostri 85 studenti, che stanno vivendo giorni durissimi, distanti dal proprio Paese o, in alcuni casi, impossibilitati a tornare in Italia. Ma si tratta solo delle prime risposte al grido di aiuto di queste popolazioni, già messe a dura prova da conflitti e difficoltà economiche».

Un primo incontro con la comunità universitaria si è tenuto lo scorso martedì, alla presenza dei rappresentanti della Consulta degli studenti, oltre che del rettore e dei professori Flaminia Nicora (prorettrice con delega all’internalizzazione) e Gabriele Cocco (delegato del rettore ai rapporti con studentesse e studenti). Oltre che per gli studenti turchi e siriani che frequentano l’ateneo, l’impegno dell’Università è volto anche per la raccolta di beni di prima necessità da inviare nei luoghi del sisma.

La Consulta degli studenti promuoverà dalla prossima settimana dei banchetti dedicati alle donazioni di alimenti a lunga conservazione, omogenizzati, coperte, sacchi a pelo, generatori, articoli per l’igiene personale: «Come Consulta degli Studenti esprimiamo massima solidarietà al popolo turco e a quello siriano e in particolare alla comunità studentesca dell’Università di Bergamo proveniente da quell’area colpita da questa strage. È proprio in questi momenti di crisi che non possiamo tirarci indietro. La comunità universitaria deve mobilitarsi per cercare di dare un contributo e un sostegno a chi ancora adesso sta vivendo momenti difficili». La sinergia è forte: «La raccolta – spiega la prorettrice con delega all’internazionalizzazione Flaminia Nicora –, che ha ottenuto nella giornata di mercoledì 15 febbraio l’endorsement e il ringraziamento da parte dell’ambasciata turca, prenderà il via nella settimana del 20-26 febbraio, presso i campus giuridico-economico di Bergamo, ingegneristico di Dalmine e umanistico di Città Alta». Sul sito www.unibg.it sono disponibili tutte le informazioni.

Luca Bonzanni

Avvenire, 18 febbraio 2023

Per approfondire: https://www.unibg.it/node/14668