UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ascolto e dialogo a scuola, obiettivi e strumenti

Seconda giornata di lavori a Mestre al Convegno nazionale dei direttori degli Uffici diocesani per la pastorale della scuola e l’IRC
3 Maggio 2022

La scuola come laboratorio d’interculturalità e antidoto a ogni razzismo e discriminazione, è stato il tema al centro dei lavori che hanno caratterizzato la seconda giornata del Convegno nazionale “ascolto e dialogo, i passi del cammino”. L’antisemitismo, in particolare, quale forma di odio antico e socialmente radicato, ha focalizzato l’attenzione dei partecipanti.

“Non basta più dirsi antisemiti”, ha esordito la prof.ssa Milena Santerini docente di pedagogia generale e Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, “occorrono gesti di responsabilità netti di fonte a un fenomeno più che triplicato dal 2015 a oggi e che in questi anni è divenuto più esibito e maggiormente esplicito”.

“In Italia abbiamo un antisemitismo post-razziale, non necessariamente agganciato alle ideologie del Novecento ma al pensiero cospiratorio, e un odio collegato più che altro agli avvenimenti mondiali”, ha spiegato la Santerini presentando i dati della ricerca Il contrasto all’antisemitismo nelle scuole.

Ne derivano: “Espressioni liquide presenti soprattutto online che conducono a una distorsione della Shoah, banalizzata, minimizzata, in continuità con la propaganda nazista”. Quali allora le contromisure? “L’ascolto delle testimonianze e le visite ai luoghi dell’Olocausto rimangono ancora gli strumenti più efficaci per gli insegnanti”, ha concluso la relatrice, “ma è necessario rimettere mano culturalmente alla diga della memoria e riparare le fratture che si sono accumulate nel tempo”.

La parola è quindi passata a don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso: “Ecumenismo e pedagogia devono e possono camminare insieme, riattivando dei processi importanti e duraturi”, ha evidenziato Don Savina ricordando come l’ecumenismo in questo momento sta vivendo una fase di cambiamento “orientata al processo educativo in modo che l’insegnamento possa diventare societas”.

Non un ecumenismo di nicchia, dunque, ma “capace d’intercettare le azioni generative dello Spirito in mezzo in noi, grazie a iniziative in concerto con i Referenti regionali di area Ebraismo e i Referenti regionali di area Islam, che possano innervarsi sempre di più nella pastorale ordinaria”.

“Questa è la prospettiva che vogliamo far passare”, ha aggiunto in conclusione don Daniele Saottini, responsabile del Servizio nazionale per l’IRC, “ovvero preparare un tessuto condiviso che vada oltre gli stereotipi e le semplificazioni accumulati nei confronti delle altre religioni, in primo luogo verso l’ebraismo”.

Di qui il progetto di “elaborare sedici schede frutto di una collaborazione tra comunità cristiana ed ebraica, che saranno disponibili online come formazione continua per gli insegnanti, non soltanto di religione, e soprattutto per gli editori dei testi scolastici di IRC che vorranno integrarli nei loro volumi”. Un’iniziativa significativa che intende alimentare ancora di più la vocazione della scuola a cantiere e laboratorio di umanità.

La giornata è proseguita a Venezia, con la visita al Ghetto ebraico e l'incontro con il rabbino di Venezia e alcuni esponenti della comunità ebraica.