Alternanza scuola lavoro di qualità e apprendistato possono diventare strumenti efficaci per orientare i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. È quanto emerso dall’incontro 'A scuola di azienda, in azienda', promosso da Gi Group, Nestlé e Enel, in collaborazione con Allianz e Eni. L’occasione è stata la giornata di apertura della Settimana europea della formazione professionale.
Ogni anno 120mila posizioni restano scoperte perché non si trovano candidati con le competenze necessarie. Un paradosso se si pensa che in Italia un giovane su tre, nella fascia 15-24 anni, è senza lavoro. Se si guarda ai dati Istat, il tasso di disoccupazione a settembre 2018 è salito al 10,1% (+0,3% su base mensile).
Mentre quello giovanile è stimato al 31,6% (+0,2%). L’Italia risulta al terzultimo posto in Europa per disoccupazione giovanile. Rossella Riccò, responsabile Ufficio Studi e Ricerche di Fondazione Gi Group, ha snocciolato i dati: gli apprendisti in Italia nel 2016 sono stati oltre 381mila, pari al 12,4% degli occupati tra i 15 e i 29 anni (10.600 quelli di primo livello, cioè per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore). Sono in crescita gli studenti delle superiori che hanno vissuto un’esperienza di alternanza scuola-lavoro: 650mila nell’anno scolastico 2015/2016 e circa un milione e mezzo quest’anno, per la metà liceali. Lombardia, Campania e Lazio sono le prime tre Regioni che utilizzano l’alternanza, rispettivamente con il 15%, l’11% e il 10% del totale. È aumentato anche il numero delle strutture che ospitano i giovani in alternanza: dalle 151mila del primo anno alle 208mila dell’anno scolastico 2016/2017, con un incremento del 38%. Le imprese sono meno di 133mila e rappresentano poco più del 60% delle realtà coinvolte, la parte restante è costituita da enti pubblici, scuole, associazioni di categoria, ordini professionali, musei.
Fra gli esempi di successo, quello di Nestlé che, dopo un percorso di orientamento al lavoro o apprendistato, dal 2014 ha assunto 1.500 under trenta in uno dei dieci stabilimenti in Italia o nella sede centrale di Assago. A questi vanno aggiunti 1.500 ragazzi che hanno avuto l’opportunità di svolgere un’esperienza di Alternanza scuola-Lavoro. Come ha sottolineato Giacomo Piantoni, direttore Risorse umane di Nestlé Italia, i ragazzi hanno l’opportunità di sviluppare le soft skills. Il 'modello Enel' di apprendistato è stato, invece, premiato dall’European Alliance for Apprenticeship quale 'migliore esperienza europea di apprendistato di qualità', è stato ricordato da Cristina Cofacci, relazioni industriali internazionali di Enel. Durante l’incontro Michele Donato, del quarto anno del liceo Moreschi di Milano, ha presentato a nome dei ragazzi che hanno sperimentato l’alternanza in Nestlé la Carta degli Studenti sull’interazione Scuola-Azienda, un 'decalogo' delle richieste alle scuole e alle aziende in tema di orientamento al lavoro. Fra cui spicca l’esigenza di una maggiore trasparenza sulle attività da svolgere, della durata massima di due settimane e la possibilità per i partecipanti di restituire una scheda di valutazione sul progetto. La proposta di riforma del governo sembra andare in questa direzione.
Giovanna Sciacchitano
Avvenire, 6 novembre 2018