Le prossime elezioni del 20 e 21 novembre per il rinnovo degli organi collegiali di partecipazione scolastica (Consiglio di Circolo, di Istituto, ecc.) offrono l’occasione di una riflessione seria e irrinunciabile a tutti i genitori chiamati a esprimersi con il loro voto e/o a parteciparvi direttamente con la loro stessa candidatura.
Purtroppo c’è un clima di indifferenza e di vasto disimpegno nei confronti di questa responsabilità, segnalata da percentuali di votanti attorno al 10-15 per cento, e di disaffezione nei confronti della realtà della scuola, vista come un luogo dove sembra di non potere incidere o cambiare nulla, mentre compito educativo dei genitori è quello di una corresponsabilità nella costituzione di un ambiente, quello scolastico, che operi per la crescita morale, intellettuale e relazionale degli studenti e dunque per il bene dei propri figli.
Va perciò ribadita l’importanza di valorizzare lo strumento degli organi collegiali della scuola, sia rendendosi disponibili a candidarsi, sia andando a votare, perché:
1) L’educazione dei figli è un diritto-dovere primario dei genitori, confermato dalla nostra Costituzione (art. 30 comma 1°) quale compito originario e inalienabile che neppure la scuola può limitare. Sta a loro, pertanto, decidere in primo luogo l’indirizzo educativo fondamentale che l’ambiente scolastico deve garantire ai propri figli.
2) La scuola è un vero e proprio ambiente, costituito dall’apporto differenziato e convergente delle sue tre componenti - genitori, docenti e alunni - che insieme tendono all’unico fine di educare la persona.
3) Attraverso la partecipazione attiva dei genitori la scuola si inserisce nella più vasta comunità sociale e civile, in un’interazione positiva che non è esente da problemi e difficoltà. In una società complessa come la nostra, caratterizzata da un pluralismo ideologico e culturale e da progetti educativi conseguenti, la partecipazione consente un primo luogo di dialogo e di confronto sui temi più rilevanti, ricercando il più alto grado di convergenza possibile su un comune progetto educativo.
4) Per chi, inoltre, affronta le sfide quotidiane alla luce dell’esperienza cristiana, la disponibilità al dialogo e al confronto sono un’opportunità per proporre e testimoniare la visione cristiana dell’uomo in tutte le sue dimensioni, con sincera stima per l’umanità di ogni persona. Tale visione si esprime anche nell’indicare percorsi educativi coerenti con essa e nel vigilare e contrastare quei progetti che ne contraddicano gli elementi costitutivi.
In conclusione, partecipare, anche mediante lo strumento delle elezioni degli organi collegiali scolastici, è un dovere e un valore per realizzare un ambiente-scuola più sano e più umano: un impegno da affrontare con fiducia e con coraggio, senza eccessiva sopravvalutazione, ma neppure con superficiale sottovalutazione. Un impegno di servizio importante, com’è importante tutto ciò che riguarda la promozione e la crescita dell’uomo.
don Paolo Pasolini
delegato per la Pastorale Scolastica della Diocesi di Cesena-Sarsina
Corriere Cesenate, 10 novembre 2016